Kosovo al voto. Oggi 1,8 milioni ai seggi

Aperti alle 7 di questa mattina i seggi per le nuove elezioni in Kosovo, dopo la caduta degli ultimi due governi nel 2020. Grande favorito è il “Movimento per l’Autodeterminazione!“, partito nazionalista guidato dall’ex premier Albin Kurti.

Kurti era risultato vincente nelle elezioni svolte ad ottobre 2019; vittoria che mise fine all’ormai ventennale governo del Partito Democratico del Kosovo in carica dalla fine della guerriglia separatista con la Serbia. Nel marzo del 2020 Kurti viene estromesso dalla carica di Premier dopo una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Il Parlamento, quindi, nominò Avdulah Hoti del partito conservatore. Governo rimasto in carica fino al 22 dicembre scorso quando 16 deputati del partito di opposizione “Vetevendosje!“, l’illegittimità del governo dato che uno dei parlamentari che ne ha votato la fiducia a giugno Etem Arifi, membro di un partito della minoranza “ashkali, non poteva essere membro del Parlamento in quanto condannato per corruzione e frode.

Oggi quindi si sceglierà il sostituto dell’attuale Premier Ad Interim Vjosa Osmani. I prossimi sviluppi politici interni avranno un importante impatto anche sull’evoluzione del processo negoziale in corso sotto la guida dell’Unione Europea per la normalizzazione dei rapporti tra Kosovo e Serbia: un eventuale governo Vetevendosje! potrebbe infatti assumere posizioni più intransigenti, soprattutto sul principale ostacolo alle trattative; la creazione dell’Associazione dei Comuni Serbi, già prevista nell’accordo tra i due paesi del 2013 ma mai stabilita.

I primi exit-pole sulle elezioni in Kosovo

I primi dati danno  Kurti e la sua formazione ultranazionalista tra il 40 e il 50% dei voti, staccando nettamente il Partito democratico del Kosovo, (forza politica cui fa capo il presidente dimissionario Hashim Thaçi arrestato nei mesi scorsi per crimini di guerra e che ora starebbe al secondo posto con il 22%), a fronte del 25% ottenuto alle elezioni del 2019. Dopo si trovani i conservatori Ldk del premier uscente Avdullah Hoti al 19% e gli ex guerriglieri nazionalisti dell’Aak, all’8%. 

Il nuovo Governo si dovrà anche occuopare dei rapporti non perfettamente idilliaci che corrono tra Kosovo altri paesi del mondo come, Serbia, Russia, Spagna, Cipro, Grecia, Slovacchia, Romania e Repubblica Popolare Cinese che ancora oggi non riconoscono il Kosovo come Stato ma solo come una provincia autonoma della Serbia.

 

 

 

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