E’ troppo presto per cantar vittoria. E mai come ora. Per pochissimi giorni l’Italia ci ha sperato e quando ha visto lo stivale tingersi di giallo, ha quasi tirato un sospiro di sollievo, ma il momento è durato veramente troppo poco. Gli indici tornano a salire e come se non bastasse, nella penisola sono in partenza le nuove varianti. Per dirla in maniera diretta: ancora non se ne esce e si torna in zona arancione.
Che cosa cambierà a partire da domenica? Questi sono gli scenari che si presentano. Sono sei le Regioni che andranno incontro all’arancione: Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Marche. Per l’Abruzzo, si parla addirittura di zona rossa. Ciliegina sulla torta, possibile chiusura di tutte le Regioni nei week end. Restrizioni, che entreranno in vigore tra domenica 21 e lunedì 22 febbraio. Per avere la certezza, bisognerà attendere i dati di domani con la firma delle ordinanze.
Le Regioni in zona arancione
Lombardia: Si tratta dell’unica Regione con oltre mille casi giornalieri. Ieri i nuovi positivi erano 1.764. Diminuiti tuttavia i ricoverati in terapia intensiva.
Emilia-Romagna: E’ una delle nuove Regioni a rischio arancione. Il governatore Stefano Bonaccini ha riferito che occorre molta prudenza e dire ai cittadini che serviranno ancora alcune settimane di pazienza.
Marche: Stessa situazione dell’Emilia – Romagna. Il maggior numero dei casi nelle Marche è stato riscontrato ad Ancona e la sua provincia. Decisamente migliore la situazione nella restante parte della Regione.
Piemonte: La Regione aveva subito un incremento dell’indice Rt negli ultimi sette giorni. Da 0,8 è passata a 0,9 a metà mese. Leggera diminuzione dei casi, ma questo non implica un rallentamento delle misure.
Lazio: Anche la Regione Lazio rientra nei possibili nuovi arancioni. L’indice Rt è tornato a salire avvicinandosi a quota 1. Calano però i nuovi positivi e le terapie intensive. La preoccupazione è data infatti da un nuovo focolaio in provincia di Latina e la variante inglese.
Abruzzo: La possibile nuova rossa, è data dal dato preoccupante dell’impennata dei contagi con un tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, pari a 4.5 per cento. Domenica scorsa, il Presidente della Regione Marco Marsilio, ha firmato l’ordinanza del passaggio di Chieti e Pescara in zona rossa.
Umbria: Anche per l’Umbria i dati sembrano non migliorare. Nell’ultimo giorno sono stati infatti registrati 438 positivi, più 88 per cento rispetto a ieri, 281 guariti e 11 morti, 933.
Valle D’Aosta: Zona Bianca? Questo è quello che sogna la Regione. I casi per due settimane consecutive, sono rimasti sotto i 50 ogni 100mila abitanti. Potrebbe essere, quindi, la prima Regione a sperare nel bianco.
Cosa prevede la zona arancione
Gli scenari cambiano così velocemente, che non si ha il tempo di abituarsi alle regole della gialla, che ecco dover “studiare” le misure dell’arancione. Che cosa cambia? In zona arancione, i negozi rimangono aperti fino alle 21 mentre bar e ristoranti sono chiusi (consentito cibo da asporto fino alle 22 e consegna a domicilio). Anche in questi giorni sarà possibile recarsi a fare visita a parenti amici ( non più di due persone) dentro la propria Regione. Si potrà uscire dal proprio Comune (che non superi i 5.000 abitanti) non oltre i 30 chilometri.
E’ vietato circolare dalle 22 alle 5 salvo comprovati motivi di lavoro, salute o urgenza e necessità, da comprovare tramite autocertificazione.
Sono vietati gli spostamenti da un comune all’altro e da una regione all’altra.
I negozi sono aperti, i bar e i ristoranti sono chiusi.
Per chi non rispetta le regole, è prevista una sanzione che va da 400 a 1.000 euro, ma è ridotta se si paga entro cinque giorni. Le verifiche delle forze dell’ordine possono essere svolte anche dopo il controllo sul posto. La partecipazione alle funzioni religiose è permessa.