Arte digitale: la prima asta di Christie’s dove oltre i dollari c’è la crypto valuta

L’opera battuta all’asta si chiama “Everydays -The Last 5000 Days” dell’artista americano Beeple; un’opera di Crypto Art arte la cui autenticità è garantita, ovvero un comune file JPG della misura di 21.069 pixel per lato. I pixel sono un’unità di misura delle immagini online; un pixel è l’elemento più piccolo dell’immagine e possiamo immaginarlo come un quadratino colorato, che assieme a tutti gli altri compone l’immagine.

L’opera digitale della crypto art va per la prima volta all’asta da Christie’s chiudendosi alla esorbitante cifra di 69.346.250 milioni di dollari. Una cifra che fa di Beeple il terzo artista vivente più valutato del mondo dopo il “Coniglio” di Jeff Koons venduto a 91,1 milioni di dollari e il  “Ritratto di un artista ” David Hockney venduto a 90,3 milioni di dollari.

JPG e NFT

Un’asta che rappresenta anche la prima in cui i diritti di proprietà vengono rappresentati mediante Nft, ovvero i token non fungibili che costituiscono l’ultima moda del mondo cripto. L’opera è interamente digitale; un collage di 5.000 immagini create e postate dal 2007 al 2021 che incorpora scene surreali e disegni di politici. Da Donald Trump e Mao Tse Tung, accanto a personaggi dei cartoni da Topolino ai Pokemon. Beeple si aggiudica con la sua opera il record e prima opera digitale più costosa di sempre e il singolo lotto più caro mai venduto in un’asta interamente online.

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Per la prima volta Christie’s batte all’asta un’opera senza componente fisica; e la prima volta in 255 anni di storia che sono state accettate puntate in Ethereum, piattaforma decentralizzata del Web 3.0 per la creazione e pubblicazione peer-to-peer di contratti intelligenti creati in un linguaggio di programmazione Turing-completo. La base per l’opera milioniaria di Beeple era di appena cento dollari. Nel giro di poco però le offerte l’hanno fatta arrivare a un milione di dollari; e il 10 marzo era già salita fino a 9 milioni. Gli incrementi che hanno portato alla somma record sono tutti arrivati negli ultimi minuti.

Il bitcoin da Christie’s

“Il boom dei bitcoin ha dato vita a una nuova classe di potenziali filantropi e collezionisti”, ha dichiarato Lucien Smith artista e regista americano. Smith vede nella nuova generazione dei “cripto-milionari, che stanno cercando di costruire asset con i soldi che hanno accumulato e uno dei pochi metodi  con cui possono farlo è attraverso gli Nft (Non-Fungible Token ndr) perché il loro mercato accetta le cryptovalute. 

Materialemente cosa è stato acquistato all’asta?

Come detto, quello che è stato acquistato è un comune file .jpg, ma che lo rende in realtà un file unico grazie proprio agli NFT. Cioè codici crittografati che contengono la firma dell’artista e diverse altre informazioni come ad esempio l’ora delle creazioni, le caratteristiche tecniche che il file deve avere oltre al nome del proprietario, e che vengono rilasciati soltanto con il file originale. E come si può ammirare questo tipo di opere? visualizzarlo sul computer; farlo vedere tramite un tablet; utilizzare applicazioni di realtà aumentata per vederlo sulle pareti di casa sua come se fosse un quadro a olio; proiettarlo sul televisore di casa.

Christie’s dopo la chiusura dell’asta ha spiegato che –  “il meccanismo degli NFT ha consentito al mercato di compiere un’importante evoluzione; prima dell’introduzione degli NFT e della tecnologia Blockchain, ovvero una specie di registro pubblico che produce i codici che autenticano l’opera, era impossibile, anche per gli artisti digitali più celebrati, reclamare un posto nel mercato dell’arte. Questi meccanismi hanno aperto la strada del futuro per l’arte creata esclusivamente con mezzi digitali”. 

Della stessa idea l’artista da record Beeple: “Gli artisti da vent’anni utilizzano mezzi hardware e software per creare opere d’arte e distribuirle su internet, ma non c’è mai stato un vero modo di possederle e collezionarle. Con gli NFT adesso è cambiato tutto. Credo che stiamo assistendo all’inizio del prossimo capitolo della storia dell’arte: l’arte digitale“.

 

 

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