Roma, 31 mar. – (Adnkronos) – Il comune di Sesto San Giovanni ha visto oggi spegnersi l’inceneritore di Core, in via Manin, a un paio di chilometri dall’imbocco della tangenziale milanese. Un momento storico, quando alle ore 10, nel corso della cerimonia ufficiale le istituzioni lombarde hanno idealmente premuto il pulsante per cessare definitivamente le attività dell’impianto costruito negli anni ’80 e avviare una nuova fase che prenderà il via a partire da domani.
Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap, gestore del servizio idrico integrato della Città Metropolitana di Milano, che ha acquisito la maggioranza del capitale delle quote del Consorzio Recupero Energetici dei comuni soci, ha fatto gli onori di casa portando allo spegnimento del forno del termovalorizzatore.
Nel corso della cerimonia sono intervenuti: Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia; Michela Palestra, sindaco di Arese e consigliera delegata all’Ambiente della Città metropolitana di Milano; Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni; Angelo Rocchi, sindaco di Cologno Monzese; Paolo Micheli, sindaco di Segrate; Ivonne Cosciotti, sindaco di Pioltello e Luigi Gianantonio Magistro, sindaco di Cormano; Giacomo Ghilardi, sindaco di Cinisello Balsamo; Riccardo Pase, presidente Commissione Ambiente di Regione Lombardia.
Al termine della mattina è stata spenta idealmente la ciminiera e si è dato il via al nuovo progetto rivoluzionario, il primo in Italia e che pone la Lombardia all’avanguardia dell’Europa. La Biopiattaforma tecnologica del valore di 47 milioni valorizzerà 65.000 tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dai 40 depuratori distribuiti sul territorio della Città metropolitana. Proprio i fanghi, che fino a oggi erano materia di scarto, in alcuni casi da portare all’estero per lo smaltimento, serviranno a produrre ben 19.500 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante. In questo modo, il 75% dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25% in fertilizzante.
Al suo interno ospita anche un laboratorio di ricerca avanzata che si è già assicurato un finanziamento di 2,5 milioni di euro grazie a un progetto europeo Horizon 2020.
“È il primo impianto con queste caratteristiche autorizzato in Italia – ha dichiarato il presidente di Cap Alessandro Russo – Recupereremo degli scarti facendoli diventare energia, con i benefici anche di carattere economico, sulla bolletta di acqua e rifiuti; un vantaggio per l’ambiente e le tasche dei cittadini. È un progetto passato all’unanimità nei consigli comunali. All’inizio non è stato semplice e c’è stata la giusta diffidenza. A tal proposito abbiamo creato anche un comitato permanente che vigilerà in maniera stretta su ogni fase; dalla demolizione al funzionamento successivo. Core ha una storia gloriosa e oggi parlando con gli stessi dipendenti ho sentito un doppio sentimento che va dalla nostalgia alla curiosità. Ci tengo a sottolineare inoltre che verrà garantita la salvaguardia dei lavoratori Core all’interno del Gruppo Cap”.
L’attuale termovalorizzatore verrà dismesso e demolito nelle prossime settimane per dare inizio ai lavori di realizzazione del nuovo impianto che verrà reso operativo a ottobre 2022 con la messa in funzione della prima linea e a marzo 2023 con l’esercizio di tutto l’impianto industriale. “In sostanza abbiamo impiegato 5 anni per ottenere le autorizzazioni e ne serviranno 2 per la realizzazione. Ma non possiamo pensare ad una economia circolare con impianti vecchi. Dobbiamo ripensarli da zero, immaginando una nuova logica, che vada oltre anche ai pregiudizi”, ha concluso Russo.
Il progetto all’avanguardia, intende rispondere alle istanze europee in fatto di energia e ambiente e può rappresentare un esempio da seguire anche per le altre regioni italiane. Soprattutto alla luce del grande percorso di rilancio che il Paese si appresta a intra-prendere grazie ai fondi del Next Generation Eu. “Sono orgoglioso che il Premier Draghi abbia parlato del rilancio che deve partire proprio dai territori secondo una linea verde e di transazione eco-logica – ha dichiarato il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano – Siamo di fronte a una sfida unica a livello europeo e da pionieri in questa direzione abbiamo la grande responsabilità di diventare un modello da seguire”.
Gli fa eco il sindaco di Arese Michela Palestra. “Le sfide nuove incutono sempre paura. Il coraggio di cambiare è anche nelle modalità, spiegandolo ai cittadini e accompagnandoli nel percorso. Dobbiamo essere consapevoli e responsabili avendo una visione di medio lungo periodo. A noi la responsabilità di consegnare ai nostri figli e alle generazioni future un nuovo futuro”, ha concluso Palestra.
Per far sì che l’economia circolare non sia solo uno slogan ma diventi una realtà, c’è bisogno proprio di nuovi impianti. Concetto messo in luce dall’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo. “Siamo orgogliosi per essere all’avanguardia nel sistema circolare in Italia e in Europa. Una buona raccolta differenziata diventa sprecata se attorno ad essa non ci sono gli impianti tecnologicamente avanzati. Non tutte le regioni hanno avuto il coraggio di creare nuovi termovalorizzatori. La Lombardia vuole essere al primo posto verso la transizione che guarda ad una economia green”, ha concluso Cattaneo.
Rab Biopiattaforma, organismo consultivo autonomo e indipendente, composto da associazioni del territorio e dalle amministrazioni interessate, che ha il compito di monitorare e controllare l’attività e l’impatto ambientale della Biopiattaforma, ha dato avvio alla campagna di rilevazione emissioni che ha visto il posizionamento di una centralina mobile nei pressi del campo sportivo Manin e di 5 centraline fisse che saranno installate nelle aree a più alta densità di popolazione, in particolare nell’area dei plessi scolastici e nell’area residenziale.
Tutte le attività del Rab Biopiattaforma saranno presto consultabili sul sito rab-biopiattaforma.it, lo strumento ufficiale per informare in maniera costante e approfondita tutti i cittadini del territorio in merito all’attività di monitoraggio che il Rab porterà avanti, per condividere le informazioni raccolte sull’impatto ambientale dell’impianto.