La lezione di Cossiga, ‘una nuova Costituzione per non tradirla’

Roma, 12 ago. (Adnkronos) – “Riconoscenza dobbiamo alla nostra Costituzione; ma questo sentimento non ci deve impedire la riflessione critica e l’impegno politico per valutarla nel confronto dei mutati tempi, e quindi per migliorarla ed ammodernarla”, evitando quindi di trasformarla “in un feticcio”, tradendo così “lo spirito e i valori della Costituzione del 1948. Quello che si chiede è un nuovo patto nazionale da porre a fondamento delle rinnovate istituzioni democratiche e repubblicane: né la Storia recente né quella passata, né velo consunto di ideologie o fantasmi di utopie, o animus di rivincita o rivalsa, né spirito da vinti o da vincitori -poiché quando è la libertà che vince tutti hanno vinto- può porre ostacoli, a questo incontro di cittadini e di forze politiche, per un nuovo patto per una rinnovata Repubblica. Oggi abbiamo bisogno di una democrazia compiuta e governante”. Mentre la campagna elettorale si infiamma sulle ipotesi di riforma costituzionale per introdurre il presidenzialismo, tornano attuali le parole messe nero su bianco trent’anni or sono da Francesco Cossiga, di cui il prossimo 17 agosto ricorre il dodicesimo anniversario della morte, nel messaggio dedicato proprio alle riforme istituzionali che da Presidente della Repubblica inviò al Parlamento il 26 giugno del 1991, ad un anno dalla fine del suo mandato e dalla conclusione della decima legislatura.

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