Afghanistan: le reazioni dell’Occidente e il rischio di una guerra civile

I talebani avanzano verso Kabul ormai quasi senza combattere, con i governatori che consegnano i capoluoghi di provincia e si danno alla fuga. Ma mentre gli insorti sono arrivati a una cinquantina di chilometri a sud della capitale, nel nord alcuni dei signori della guerra dell’ex alleanza anti-jihadista potrebbero decidere di resistere ad oltranza, e il Paese, avverte il governo britannico, rischia una nuova “guerra civile”, mentre scontri sono possibili anche tra diverse fazioni talebane.

Gli Usa hanno inviato 8mila soldati schierati nel territorio compreso tra l’Afghanistan e la regione del Golfo Persico“. La Nato” – ha fatto sapere il Segretario  Generale  dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg – “manterrà la sua presenza diplomatica a Kabul. Il nostro obiettivo resta quello di sostenere il più possibile il Governo afghano e le forze di sicurezza“.

La Gran Bretagna ha annunciato l’invio di 600 soldati per aiutare l’evacuazione dei cittadini britannici e dell’ex personale afghano. L’obiettivo è comunque ridurre al minimo il personale nelle proprie sedi diplomatiche.”Non volteremo le spalle all’Afghanistan – ha promesso il Premier inglese Boris Johnson -, ma non esiste alcuna soluzione militare” all’avanzata dei Talebani”.


Il Capo delle Nazioni Unite ha avvertito che la situazione sta andando fuori controllo con conseguenze devastanti per i civili. Finora più di 250.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case e molti di loro si sono concentrati a Kabul, nei parchi o in alloggi di fortuna. L’Ambasciata degli Stati Uniti secondo fonti autorevoli   ha invitato il personale a distruggere ogni materiale sensibile presente nelle strutture, inclusi opuscoli e bandiere che potrebbero essere utilizzati per la propaganda.
Anche il Regno Unito ha annunciato l’invio di 600 soldati per aiutare l’evacuazione dei cittadini britannici e dell’ex personale afghano.

Altrettanto ha fatto la Germania. Altri Paesi hanno deciso per la chiusura, come la Danimarca e la Norvegia, mentre la Spagna ha già cominciato a portare via i suoi cittadini.

La Farnesina ha fatto sapere di essere in costante contatto con il Dipartimento di Stato Usa.

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