Ancora fuoco assassino nel territorio agrigentino. Dopo la devastante esplosione, forse in seguito a una fuga di metano, che l’11 dicembre scorso ha causato nove vittime a Ravanusa, oltre al bimbo che era in grembo a una donna che avrebbe dovuto partorire di lì a qualche giorno, questa volta è stato un incendio, sembra innescato da un corto circuito, che ha causato la morte di una bimba di appena due anni e mezzo, Ginevra Manganello.
La tragedia è avvenuta in un’abitazione di via San Giuseppe, nel centro storico di Palma di Montechiaro, il paese a trenta chilometri del capoluogo reso famoso dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa Il Gattopardo. Il rogo si è sviluppato in una palazzina a due elevazioni che si affaccia su una antica scalinata.
Quando è divampato l’incendio la piccola Ginevra dormiva all’ultimo piano in un letto matrimoniale, mentre la mamma e la zia si trovavano al piano terra. Le due donne hanno cercato di raggiungerla per porre in salvo la bambina, ma sono state fermate dalle fiamme che ormai erano già altissime. Inutile anche l’intervento dei Vigili del Fuoco perché quando sono riusciti a superare le fiamme e la densa cappa di fumo nero per la piccola ormai non c’era più nulla da fare.
Davanti all’abitazione, dove sono intervenuti anche i Carabinieri si è assistito a scene strazianti con familiari e conoscenti che hanno cercato inutilmente di sostenere la mamma della bimba. Secondo una prima ricostruzione il rogo sarebbe stato causato da un corto circuito innescato forse dall’impianto di condizionamento dell’abitazione. La Procura di Agrigento, diretta da Luigi Patronaggio, ha subito aperto un’inchiesta.
La Pubblico Ministero Cifalinò, che sta coordinando le indagini, si è recata subito sul luogo della sciagura disponendo il sequestro dello stabile, dove il rogo è stato domato dalle squadre dei Vigili del Fuoco giunti in forze.
Le fiamme si sono propagate anche al tetto dell’edificio. Le indagini sono condotte dalla Polizia di Stato che eseguendo i primi accertamenti richiesti dalla magistratura.