Aidda: “L’Italia condanni con forza il regime iraniano femminicida“

La Presidente dell’Associazione Aidda,  Antonella Giachetti, lancia un appello in difesa delle donne iraniane:”Serve un messaggio di sostegno alle rivolte pacifiche. L’Iran sta attraversando un’emergenza umana e politica. Le vite di centinaia di donne e uomini stanno venendo calpestate con una violenza lampante e vergognosa. L’attuale primavera di rivoluzione, nata da una disparità di diritti e condizioni di libertà, è l’ennesima dimostrazione della necessità di un cambiamento nello Stato di Teheran. L’Occidente deve ripudiare questa escalation di repressioni. Ci appelliamo al prossimo Governo italiano affinché prenda una posizione di forte condanna verso le numerose violazioni dei diritti umani a cui stiamo assistendo”.

E’ più che mai importante in questo contesto – continua Giachetti – ribadire un messaggio di profondo sostegno alle tante donne che oggi stanno avendo il coraggio di scendere in piazza per chiedere uguaglianza di diritti e dignità. E’ in corso una reale mobilitazione contro le politiche femminicide del regime iraniano. Il pericolo più grande è che le nostre democrazie occidentali tacciano di fronte a ciò che sta accadendo, invece ciò che sta accadendo in Iran deve rappresentare un dramma per tutti gli Stati civili”.

“L’Italia – ribadisce la Presidente  di Aidda – deve condannare ad alta voce le discriminazioni, gli assassini politici che stanno avvenendo e nello stesso tempo mandare messaggi di solidarietà e di supporto alla mobilitazione popolare in atto trasversale per genere, per etnia e per status sociale”.

I numeri della repressione – ricorda Giachetti – sono purtroppo angoscianti: già 76 vittime, oltre 1.200 arrestati, 18 giornalisti fermati e ben 80 città coinvolte. E’ la dimostrazione di quanto il sentimento di emarginazione e rabbia sia profondamente diffuso in Iran, con persone schierate una a fianco all’altra anche se provenienti da diversi contesti economici e sociali. Il dramma per la morte di una giovane donne, Masha Amini (assassinata dalla polizia morale perché non indossava correttamente lo Hijabè), è diventato il dolore di un intero popolo. Il simbolo di un’ingiustizia radicata in tutto il Paese”.

“Le donne iraniane oggi sono costrette a una cieca obbedienza – conclude la presidente di Aidda – sia nella sfera privata che in quella pubblica. Un sistema misogino e retrogrado. Oggi siamo di fronte a un principio di un nuovo pensiero che potrà gettare nuove basi sociali e culturali. E non possiamo accettare che questo processo democratico e di libertà passi dalla morte di donne e uomini che oggi invocano solo giustizia e che rischi di essere nuovamente soffocato dalla repressione del regime. Aidda è convinta che solo in una società dove le donne possono partecipare alle decisioni e hanno pari dignità rispetto agli uomini si possano realizzare davvero pace, giustizia e prosperità”.

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