Alla Juve non basta un 3-2 contro il Porto

La Juve vince 3-2 in rimonta ma non basta: partita al cardiopalma, ma ai quarti di Champions ci arriva il Porto, grazie al 2-1 conquistato all’andata. Dopo i tempi regolamentari la partita ricomincia da capo, sul 2-1. Nei supplementari i due gol decisivi sono arrivati ai minuti 115 e 116: prima ha segnato Sergio Oliveira, autore di una doppietta, quindi Rabiot, per il definitivo ma inutile 3-2. La Juve, per la seconda stagione di fila, è eliminata agli ottavi.

Sotto di un gol al 19’ del primo tempo, la Juve aveva reagito alla grande nel secondo tempo, capovolgendo il risultato grazie a una doppietta di Chiesa, 4 gol in Champions. Ma tanta gloria non è bastata alla Juve, nonostante abbia giocato in superiorità numerica dal 54’ (espulso Taremi). Il Porto ha così ribaltato la sua tradizione negativa, che l’ha visto eliminato in ciascuna delle ultime tre sfide a eliminazione diretta dopo aver vinto l’andata.

Highlight della partita

Bonucci e Arthur hanno recuperato e sono in campo dal 1’, Danilo è fuori per squalifica, Chiellini e De Ligt sono in panchina. Fra i titolari c’è Ramsey. Davanti naturalmente Ronaldo, in coppia con Morata. Nel Porto ci sono Pepe, Mbemba e Corona, gli incerti della vigilia, con Taremi e Marega, i goleador dell’andata. Detto fatto, Morata di testa chiama Marchesin a un grande intervento.

Il Porto troverà il tiro 8 volte nei primi 26 minuti. Ma l’erroraccio arriva prima: Demiral ferma fallosamente Taremi in area, l’arbitro olandese Kuipers fischia il rigore. Al 19’ Sergio Oliveira spiazza Szczesny e porta in vantaggio il Porto. La Juve c’è, ci prova, soprattutto con la spinta di Cuadrado e qualche bella iniziativa di Morata, ma Marchesin è sempre pronto a parare, persino uscendo di testa dalla sua area. Rabiot prova a impostare la manovra offensiva, arrivando anche alla conclusione, ma non riesce a diventare decisivo, come il resto della squadra, compresi Ronaldo e Chiesa.

Il secondo tempo parte senza cambi, ma la Juve sembra un’altra squadra, e dopo 4 minuti Chiesa realizza il gol dell’1-1, nonché il suo terzo gol in Champions. Lancio morbido di Bonucci, Ronaldo mette a terra il pallone in area, Chiesa si avventa e conclude di destro dal vertice dell’area piccola.

Una manciata di minuti dopo, Taremi prima viene ammonito per un fallo su Chiesa, quindi espulso (doppia ammonizione) per aver allontanato il pallone dopo un fischio arbitrale. E la Juve guadagna la superiorità numerica.

Al 63’ un assist di Cuadrado lancia in profondità l’ex viola, che con un colpo di testa in corsa batte Marchesin guardandolo negli occhi. E’ il 2-1, la rimonta è servita. Ma non basta, dopo il 2-1 subito dalla Juve all’andata. Chiesa non si ferma. Bonucci lascia il posto a De Ligt, McKennie dà il cambio a Ramsey.

Cuadrado nel recupero colpisce la traversa con una splendida conclusione, e la gara si consegna ai supplementari.

Stanchezza e nervosismo crescono di pari passo, Cuadrado viene ammonito. Eppure le due rivali non si risparmiano, e continuando ad attaccare a testa bassa. Pirlo fa entrare “i riposati”: Kulusevski e Bernardeschi al posto di Arthur e Chiesa, stanchissimi. Ronaldo in uno scontro con Marchesin si fa male alla spalla sinistra, ma resta in campo. Dopo un 2 pari e un 3-2 per la Juve, a uscire dagli ottavi è la Signora con la più triste e inutile delle rimonte.

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