Allarme cybersicurezza.Truffe on line:Polizia di Stato di Orvieto scopre e arresta gli autori

Ogni giorno, in Italia, vengono messe a segno da bande organizzate  di criminali informatici,  oltre 600 truffe ai danni di inermi cittadini. Truffe, frodi e delitti informatici sono cresciuti del 48%: è la denuncia di Uecoop sulla base di dati Istat elaborati negli scorsi cinque anni.

Gli agenti della Polizia di Stato di Orvieto, dopo una complessa attività di indagine hanno scoperto gli autori della truffa ai danni di una signora orvietana alla quale i cybercriminali avevano prosciugato il conto alle Poste.

Storie vere che sembrano trame di film

La vicenda risale ad alcuni mesi fa, quando i truffatori eranobriusciti a sottrarre alla donna quasi 9.000 euro, con il sistema dello smishing (termine che deriva dall’unione delle parole sms e phishing, dove l’ultimo termine indica la “pesca” dei dati). All’inizio del mese di agosto, la Polizia di Stato di Orvieto aveva individuato e denunciato uno dei truffatori, un 20enne della provincia di Caserta.

Le successive indagini svolte tempestivamente dalla Squadra Anticrimine del Commissariato orvietano di Pubblica Sicurezza, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, avvalendosi della proficua collaborazione della società Poste Italiane, avevano portato gli investigatori a svolgere le indagini anche al di fuori della realtà territoriale locale, permettendo di identificare altri tre complici del giovane, due uomini e una donna – tutti residenti in Campania e tutti con precedenti penali per truffa, fermati più volte dalle Forze dell’Ordine in varie parti d’Italia e trovati sempre in compagnia di altri pregiudicati per truffa.

Al termine delle indagini, è stata inviata una dettagliata segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni con la quale si è ricostruita l’intera vicenda che ha portato alla denuncia per il reato di concorso in truffa aggravata.

La signora vittima della truffa, si era vista recapitare sulla propria utenza telefonica un sms, apparentemente inviatole da Poste Italiane, nel quale le si chiedeva di cliccare su un link per aggiornare lo stato della sicurezza della sua carta di credito; lei aveva seguito le indicazioni senza però riuscire ad aprire il link.

Successivamente aveva ricevuto una telefonata con cui una sedicente operatrice di Poste Italiane le aveva chiesto i codici di sicurezza della sua carta per eseguire gli aggiornamenti richiesti. La signora – che era realmente intestataria di un conto alle Poste – aveva ottemperato e immediatamente erano stati eseguiti tre bonifici per un totale di quasi 9000 euro, ovvero l’intera somma di cui la donna disponeva in quel momento sul proprio conto.

Nel frattempo, si è verificato un secondo episodio di truffa on line. Gli agenti della Squadra Anticrimine in breve tempo hanno scoperto il truffatore che è stato identificato e che ha restituito la somma sottratta alla vittima.

In questo caso, ad essere stata raggirata è una signora residente in un paese limitrofo, che aveva conosciuto per telefono un uomo della provincia di Bari, presentatole da un’amica. L’uomo si era da subito mostrato molto interessato a lei, tanto da dichiarare di volerle regalare un’auto.

La signora, evidentemente gratificata da tanto interesse, aveva accettato di inviargli un bonifico di 700 euro, la cifra richiesta dal truffatore per fermare l’acquisto di una Mercedes, che le avrebbe poi fatto recapitare, una volta finita di pagare da lui stesso.

Appena incassato il bonifico, l’uomo non aveva più risposto al telefono ed alla donna non era rimasto altro che rivolgersi alla Polizia di Stato di Orvieto.

Le immediate indagini hanno permesso di risalire al truffatore, con numerosi precedenti penali per truffa, che – per pura convenienza- ha accettato di restituire i 700 euro, in modo che la vittima, tornata in possesso dei suoi soldi, rimettesse la querela.

Come difendersi dalle truffe on line

Per ridurre i rischi legati alla criminalità informatica, Uecoop consiglia di seguire alcune regole, come ad esempio “utilizzare software e browser completi e aggiornati, avere un buon sistema antivirus, dare la preferenza a siti ufficiali e non fornire i propri dati a richieste che arrivano da indirizzi sconosciuti e sospetti”. E ancora: diffidare dalle mail che utilizzano un italiano stentato che potrebbero essere inviate da server esteri, non cliccare mai su link di cui non si conosce la provenienza, verificare i mittenti sconosciuti, non aprire allegati nelle mail ambigue e cancellare la posta ricevuta in caso di messaggi poco chiari.

 

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