Allarme variante “brasiliana” e “inglese”. Troppi contagiati in Umbria

Nell’ Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia hanno lanciato l’allarme per decine di medici e infermieri contagiati, posti letto finiti e ventilatori insufficienti. Uno scenario da prima ondata che abbiamo visto nella primavera scorsa.

La variante brasiliana ha preso il sopravvento nei reparti della struttura sanitaria, dove non riescono più a contenere gli ammalati ed è allarme!

“La situazione è fuori controllo”, racconta la dottoressa Daniela Francisci, Direttrice di Malattie infettive dell’Ospedale perugino: “Siamo ormai pieni e al Pronto Soccorso continuano ad arrivare pazienti”.

Le varianti del Covid-19 si diffondono in maniera esponenziale e 7 volte superiore della versione classica conosciuta mesi fa.

Nel giro di qualche settimana, l’Umbria è stata travolta da un picco di contagi e ricoveri totalmente inaspettato.

Gli Ospedali devono interrompere quelle che erano le attività chirurgiche programmate e quelle ambulatoriali.

Allarme varianti “brasiliana e “inglese”

“A partire dalla fine del mese di dicembre abbiamo assistito a un costante e continuo incremento dei casi”. Racconta la Direttrice Francisci

Si era notato che in diverse zone dell’Umbria le cose stavano peggiorando ancora, però, nella provincia di Terni i casi rimanevano abbastanza stabili, mentre a Perugia i casi crescevano velocemente.

Alla fine di gennaio, molti medici del S. Maria della Misericordia sono risultati positivi, alcuni dei quali avevano già ricevuto la prima dose del vaccino e questo era molto strano.

I primi di febbraio l’Iss ha fornito i risultati delle analisi sul campione di tamponi mensile, due pazienti anziani ricoverati al Santa Maria della Misericordia sono risultati positivi alla variante brasiliana.

“La cosa preoccupante è che le due persone erano degenti in un reparto bianco: erano entrate, cioè, con tampone negativo. Da un’analisi successiva di 44 test, circa altri 10 pazienti del nosocomio sono risultati positivi alla brasiliana, e un’altra decina a quella inglese” sottolinea la Dottoressa.

Ora tutti i 110 posti letto disponibili nell’ospedale sono occupati e i 13 posti in rianimazione si sono riempiti. Altri 10 posti di intensiva sono stati recuperati, ma la strumentazione scarseggia.

Nella struttura, infatti, manca un numero sufficiente di respiratori e il 50% dei ricoverati ha bisogno di ventilazione.

La Francisci rimarca ancora: Siamo molto preoccupati perché siamo gli unici in una situazione del genere in Italia. Mentre il resto del Paese migra verso il giallo, noi siamo in affanno. È come vivere l’emergenza della prima ondata, con l’aggravante che siamo stanchi e demoralizzati. Combattiamo da un anno e siamo in una situazione mai vista prima”.

 

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