Angela Lansbury

Angela Lansbury e l’intervista di 12 anni fa da pubblicare dopo la morte

La morte di Angela Lansbury nel mondo dello spettacolo è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Anche lei, come la Regina Elisabetta II, era entrate nell’olimpo delle celebrità immortali. E come la sua Regina anche lei è andata via senza fare rumore.

Come dichiarato dalla famiglia, Angela Lansbury si è spenta nel sonno. Nel suo letto e nella sua casa. E visto che non sapeva quando questo sarebbe successo si era, diciamo, premunita prima. Infatti nel 2010 aveva deciso di rilasciare un’intervista al New York Times a patto che “sia pubblicta solo dopo la mia morte“. Questo era il patto e questo è stato fatto. Così finalmente scopriamo queli parole, quali racconti, quale eredità “La Signora in giallo” ha deciso di lasciarci. 

In tutta onestà credo di essere stata principalmente un’attrice, e non un bel viso” così inizia la sua intervista Angela Lansbury. Aggiunge di essere stata soprattutto una caratterista, ovvero una di quelle attrici non protagoniste che devono riuscire a dare l’idea del loro personaggio in pochi minuti, spesso sfruttando un tratto dominante. “Il ruolo in cui sicuramente non fui una caratterista” dice “fu quello della scrittrice e detective Jessica Fletcher vicino al tipo di donna che sarei potuta essere se non fossi stata un’attrice“. Si parla ovviamente de “La Signora in giallo“. 

Ma Angela Lansbury non è stata solo Jessica Fletcher, e nell’intervista parla dei suoi esordi al cinema risalenti al film Gaslight (Angoscia) interpretato nel 1944, quando era ancora minorenne: “Non sapevo proprio quel che facevo. Se riguardo quel film ora mi chiedo “come diavolo facevi ad avere l’esperienza?” Non avevo mai avuto un fidanzato, non sapevo nulla, avevo solo 17 anni. E vedi questa ragazza che si comporta come se la sapesse lunga, diciamo che sapevo recitare come se sapessi tutto“.

Parla anche dei suoi due matrimoni. Il primo, quando aveva solo 19 anni, con il 34enne Richard Cromwell che poi scoprì, come racconta nell’intervista, essere omosessuale. Poi le nozze con Peter Show, attore che Angela Lansbury definiva non molto bravo. L’uomo diventa così, come spiega, il suo mentore, agente e compagno.

In più nell’intervista Angela Lansbury ammette di essere rimasta molto male per no aver vinto l’Oscar per il suo ruolo nel film “The Manchurian Candidate” dichiarando “Una notte che non vorrei rivivere“.

Nella sua vita sono 48 i film, 48 le serie o programmi tv e poi doppiatrice documentari ma soprattutto teatro. Tanto teatro. Ventotto e spettacoli teatrali di grandi successo. Il mondo della settima arte ha perso un pezzo di storia sicuramente, ma dobbiamo pernsare di aver avuto la grandissima fortuna di averla potuta ammirare.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it