Sono questi i nuovi pilastri su cui si fonda il nuovo Codice degli appalti: semplificazione e accelerazione delle procedure, digitalizzazione di tutti i passaggi burocratici, tutela dei lavoratori e delle imprese.
Nella bozza, soggetta a possibili modifiche, si legge che l’obiettivo è “favorire una più ampia libertà di iniziativa e di auto-responsabilità delle stazioni appaltanti, valorizzandone autonomia e discrezionalità (amministrativa e tecnica) in un settore in cui spesso la presenza di una disciplina rigida e dettagliata ha creato incertezze, ritardi, inefficienze”.
“Il parlamento lavorerà per i prossimi tre mesi. Ci arriva dal Consiglio di Stato, vedremo quante indicazioni del mio ministero sono state recepite”. Le indicazioni sono quelle di uno strumento di lavoro snello, semplice, efficace, moderno che permetta ai comuni di spendere i soldi che hanno in cassa”.