Era una vera e propria baby gang, con tanto di nome di battaglia: la famiglia Montana. A Tony Montana di Scarface guardavano infatti i 9 minorenni arrestati questa mattina ad Arezzo. Le indagini della Squadra mobile aretina hanno condotto a organizzazione criminale in tutto e per tutto. Regola prima, la difesa del territorio ovvero Piazza Sant’Agostino, nel centro storico.
Gli arrestati, sei in carcere e 3 in comunità, sono tutti di età compresa fra i 16 e 17 anni. Nel curriculum criminale rapine, aggressioni per futili motivi, minacce aggravate. Tutti commessi anche, a volte, con l’utilizzo di armi improprie come coltelli, tirapugni, colli di bottiglia.
Parola d’ordine violenza e non solo come mezzo per rapinare altri minorenni
Le azioni avevano tutto un consolidato modus operandi. La vittima, spesso sola e minorenne, viene avvicinata con un pretesto per poi ritrovarsi improvvisamente accerchiata dal branco. Questo con violenza si impossessa di telefonini, cuffie o portafogli. Nelle azioni violente ogni componente ricopre un preciso ruolo. C’era chi attira la vittima con un pretesto, chi materialmente l’aggredisce, mentre gli altri fungono da “palo” per avvisare circa l’eventuale presenza delle forze di Polizia. A volte le aggressioni scaturiscono per futili motivi. A volte non c’è nessun reale scopo ma soltanto il dare sfogo alla violenza o affermare la supremazia territoriale del sodalizio.
Le analisi dei telefoni sequestrati, inoltre, hanno dato conformità in merito all’attività di spaccio di stupefacenti del gruppo. Si scopre anche l’organizzazione di una vera e propria spedizione punitiva ai danni di un clochard. Il senzatetto con il cane pare avesse infastidito la baby gang. Ancora, estremamente significativa anche l’analisi dell’attività della baby gang sui social, con la pubblicazione di post in cui si ritraggono travisati, vestiti di nero, con armi e con l’immancabile dicitura 52100 ( Codice Postale di Arezzo) ad indicare il territorio di pertinenza della banda.