Arresto del ricercato Dante Fabrizio, condannato all’ergastolo

Il 16 febbraio scorso, a Capo d’Istria, la Polizia slovena –  in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo -ha tratto in arresto Fabrizio Dante,  resosi latitante lo scorso 9 febbraio a seguito del rigetto da parte della Corte di Cassazione del ricorso presentato dallo stesso avverso la sentenza di condanna all’ergastolo per omicidio e tentato omicidio.

Il Dante, difatti, è stato riconosciuto colpevole dell’agguato – rivendicato dall’organizzazione terroristica Nuclei Armati Rivoluzionari – ad una pattuglia della Polizia stradale, avvenuto sull’autostrada A24 il 1 maggio 1985,  nel quale perse la vita l’Agente Scelto della Polizia di Stato Di Leonardo Giovanni e rimase ferito l’Agente Pierluigi Turriziani.

L’inchiesta, condotta dalla Polizia di Stato, aveva permesso di attualizzare un fondamentale riscontro investigativo, riguardante il frammento di impronta palmare sinistra esaltato all’epoca dalla Polizia Scientifica sullo sportello anteriore destro dell’autovettura di servizio in uso agli operatori.

La comparazione effettuata nel 2014 dalla Polizia Scientifica, tramite il sistema AFIS, aveva consentito infatti di attribuirla al citato terrorista; gli ulteriori approfondimenti, estesi anche al contesto criminale di appartenenza, avevano ulteriormente rafforzato il quadro probatorio a suo carico. Il militante romano, figura di primo piano dell’estrema destra romana degli anni 80, era inserito in diverse trame eversive riguardanti i NAR, con riferimento ad attacchi alle Forze dell’Ordine ed alla necessità di approvvigionamento di armi.

L’odierno arresto costituisce il coronamento di una continuativa ed incessante attività condotta dal personale della Polizia di Stato della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione e della DIGOS della Questura di Roma e coordinata dalla Procura della Repubblica capitolina volta alla ricerca del Dante, estesa anche in campo internazionale; le indagini si sono focalizzate in Slovenia ove, si sono recati un nucleo di investigatori della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, della Digos di Roma e della Direzione Centrale della Polizia Criminale/S.C.I.P.

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