Assessore lombardo fa saluto romano a funerale. Aperto fascicolo

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo esplorativo, senza ipotesi di reato e senza indagati, sul presunto saluto romano dell’Assessore lombardo Romano La Russa al funerale dello storico esponente dell’estrema destra milanese Alberto Stabilini. L’indagine, coordinata dal Pm Alberto Nobili e affidata alla Digos, è stata aperta in seguito al video e agli articoli di stampa sull’accaduto.

Mi dispiaccio profondamente e chiedo scusa se qualcuno si è sentito incomprensibilmente offeso, ha scritto La Russa in una lettera aperta ai colleghi di giunta e consiglio regionale. “Trovo doveroso – sottolinea – scrivervi per chiarire la mia posizione in merito al video e alle notizie diffusi nelle ultime ore, capaci di creare parecchio rumore per nulla. Era il funerale di mio cognato, fratello gemello di mia moglie Donatella, entrambi conosciuti all’età di 16 anni, negli anni di militanza politica giovanile. Da allora, ci ha legati un’amicizia lunga una vita intera”.

La Russa precisa che “Alberto non era un estremista, come oggi è stato erroneamente definito dalla stampa, ma un semplice esponente di destra. Appassionato di politica fin dagli anni Settanta, era un uomo discreto, umile e sempre dalla parte degli ultimi, come è stato ricordato anche dal sacerdote durante il rito religioso in chiesa. Nessuno, men che meno lui, avrebbe voluto, alla sua morte, tanta pubblicità e una tale strumentalizzazione”.

L’Assesore lombardo alla sicurezza precisa nella lettera che “non è stato commesso alcun atto illecito, come fior di sentenze di numerosi tribunali confermano. I fatti oggetto dell’odierna polemica sono lontani anni luce da tutto ciò che può essere accostato al fascismo. Si è trattato dell’ultimo saluto destinato a una vita che è volata in cielo, nel cordoglio dei cari e degli amici fraterni e nel rispetto delle sue ultime volontà”.

Salvini fa appello al Governatore Fontana: “qualcosa di cui l’Italia non ha bisogno”

Commenta l’accaduto il leader della Lega, Matteo Salvini. “Io quando vado a un funerale prego e non alzo il braccio teso. Sicuramente se la poteva risparmiare”. E conclude: “Sono per le autonomie quindi lascio che Sindaci e Governatori scelgano. Il Governatore Fontana farà le sue scelte, mi sembra veramente qualcosa di cui l’Italia non ha bisogno. Quando uno va in chiesa prega, stringe la mano nel segno della pace, non alza il braccio teso. Questo mi sembra evidente”.

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