Sono sette donne, per ora, in Australia ad aver indicato come loro stupratori, due italiani. Loro sono Alberto Nicoletti, di 29 anni, e Vincenzo Mineo, di 36.
Le indagini che hanno portato all’arresto dei due italiani in Australia sono iniziate a marzo, quando una ventenne ha denunciato di essere stata violentata in un bagno per disabili all’interno di un parco. I due amici avrebbero spesso agito insieme, commentando tra loro gli incontri sessuali con le ragazze, che hanno riferito di essere state adescate in locali e anche drogate.
Alberto Nicoletti è titolare del ristorante pizzeria “Lago di Como“, un omaggio alla sua città d’origine. La ragazza ha dichiarato che Alberto Nicoletti e Vincenzo Mineo si sarebbero presentati a lei come una coppia omosessuale e che avrebbero inziato a bere insieme. Da lì, le avrebbero offerto della cocaina e poi portata nel bagno dei disabili dove l’avrebbero violentata.
Dopo la denuncia della ventenne sarebbero arrivate poi altre sei denunce, tutte molto simili; avvicinati da una coppia di ragazzi omosessuali, l’invito a bere e poi lo stupro. Tra questi, uno risale al 2016, avvenuto all’esterno del ristorante, mentre un altro sarebbe avvenuto in una data più recente. Per la polizia australiana, un modus operandi di due “predatori sessuali” come scritto anche nei giornali locali. Il ristoratore ha respinto ogni accusa. Il 29enne, riporta il Corriere della Sera, vive con il padre, che dieci anni fa si è trasferito in Australia dopo il fallimento di un’attività in provincia di Como. La madre e la sorella sono invece rimaste in Italia.
Il suo legale ha chiesto la libertà su cauzione ma è stata negata e quindi dovrà restare in carcere almeno fino al prossimo ottobre. Per la Polizia, le telecamere di sorveglianza hanno svolto un ruolo molto importante nell’individuare i due giovani accusati.