Bar aperti: secondo Galli è il modo migliore per diffondere le varianti

Secondo il Professor Massimo Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, gli assembramenti fuori dai bar aperti, nel ”festival delle riaperture”, favoriscono la diffusione del coronavirus, complici anche le varianti covid. Afferma il professore: “Nei bar, bisognerebbe prendere il caffè e portarselo fuori. Ma se vediamo gli assembramenti fuori dai bar aperti in qualsiasi momento nelle nostre città, con persone che bevono senza mascherina, sono situazioni che vanificano il discorso che non ci sia rischi all’aperto. Se le persone si parlano addosso, il virus può tranquillamente diffondersi e queste varianti sono in grado di diffondersi più delle altre. Le indicazioni sanno molto di ‘liberi tutti’ e di ‘arrangiatevi’, mi auguro che la popolazione sappia comportarsi in maniera responsabile”.

Galli sottolinea: “Si può cenare all’aperto, ma se ci si ferma a chiacchierare al tavolo non è detto che le misure siano sufficienti per evitare che le nuove varianti causino l’infezione.”

Conclude Galli: “Il messaggio è che più si circola e più il virus si diffonde con le nostre gambe. Con un gap di vaccinazioni che abbiamo rispetto alla Gran Bretagna e che difficilmente colmeremo in 60 giorni, più facilmente in 100 giorni, c’è poco da scherzare. Credo che il coprifuoco abbia una moderata rilevanza se gli italiani, in particolare quelli non vaccinati, non comprendono che girare troppo non è conveniente. I giovani dovrebbero comprendere che portare l’infezione a casa è possibile ed è pericoloso”.

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