Beppe Grillo: lotta al Rdc è “ Guerra ingiustificata”

Beppe Grillo interviene sul reddito di cittadinanza, definendo la posizione del Governo al pari di “una guerra ingiustificata a oltre 3 milioni di persone…i nostri poveri invisibili“.

L’11 gennaio 1963, sulle pagine della rivista americana New Yorker appare un saggio di 13.000 parole di Dwight Macdonald intitolato ‘Our Invisible Poor’ (I nostri poveri invisibili), la recensione di un libro più lunga che il giornale avesse mai pubblicato, si legge sul suo blog.

Apparentemente – aggiunge – era una recensione del libro di Michael Harrington ‘The Other America’, quasi completamente scomparso dalla sua pubblicazione nel 1962. In realtà il saggio di Macdonald era una disamina sulla povertà, in cui usciva con forza l’atrocità della povertà in un’epoca di benessere”.

“Walter Heller, presidente del Council of Economic Advisers, ne diede una copia a John F. Kennedy, che accusò Heller di aver lanciato un assalto legislativo alla povertà. Dopo l’assassinio di Kennedy, il Presidente Lyndon B. Johnson prese in carico la battaglia, dichiarando ‘guerra alla povertà'”, ricorda Grillo, “Johnson intendeva porre fine alla povertà negli Stati Uniti”, sperava “che gli Stati Uniti potessero diventare un paese più equo e giusto” e “individuò la causa della povertà non nelle carenze morali personali dei poveri, ma in un fallimento della società”.

“Negli anni successivi – conclude Grillo  con l’ascesa di un movimento conservatore contrario ai principi fondamentali dell’interpretazione di Macdonald e dell’agenda di Johnson, i termini del dibattito cambiarono. Per Macdonald, il Governo  era la soluzione. Per l’allora Presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, no, citando i fallimenti della guerra alla povertà di Johnson“.

(Foto Pixabay)

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