Biden invia a Gaza il numero uno della CIA

Il Presidente Biden invierà nei prossimi giorni a Gaza il Direttore della CIA, William J. Burn con lonsvopo di aiutare a mediare un ambizioso accordo  tra Hamas ed Israele, che porti alla liberazione degli ostaggi.

L’intesa comprenderebbe il rilascio degli ostaggi ancora a Gaza in cambio della pausa dalle ostilità più lunga, registrata dall’inizio della guerra.

Lo rivela il Washington Post, citando fonti informate secondo le quali Burns sarà anche in Europa per colloqui e a incontrare i Capi dell’intelligence israeliana ed egiziana, David Barnea e Abbas Kamel, e il Premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani.

Le trattative  che Burns avrà in Europa – continua il Post, che non specifica in quale Paese europeo avverranno gli incontri, che lo scorso dicembre sono avvenuti a Varsavia – continueranno il lavoro che il diplomatico diventato capo dell’intelligence Usa ha condotto in conversazioni telefoniche con le sue controparti. Egitto e Qatar sono i mediatori chiave tra Israele e Hamas, ed hanno permesso che arrivasse al primo accordo di tregua e rilascio ostaggi lo scorso novembre. A oggi, però, le tensioni tra Qatar e Benjamin Netanyahu sono ora alle stelle, dopo la diffusione di audio in cui si sente il premier screditare Doha, durante un incontro con i familiari degli ostaggi.

Diverse fonti informate spiegano che ci sono parecchie questioni da sciogliere per i negoziati. Secondo Samir Farag, generale egiziano a riposo, sia Hamas che Israele avrebbero mostrato la disponibilità a tornare al tavolo negoziale e afferma – “Tutti vogliono la pace, i palestinesi, Hamas, gli israeliani, ma tutti vogliono vincere nei negoziati, stiamo cercando di trovare un punto d’incontro“.

Farag sottolinea che il fatto di avere in mano gli ostaggi mette Hamas “in una posizione di forza –  credo che Netanyahu sia sotto pressione, perché la gente in Israele vuole il rilascio degli ostaggi. Così deve fare qualcosa, altrimenti, per lui è un grande problema, soprattutto perché ha perso molti militari nella guerra“.

Nonostante la situazione sul campo sia sempre più calda, con le forze israeliane che ora circondano Khan Younis dove avrebbero bombardato un compound dell’ONU con oltre 30mila sfollati, e i botta e risposta  tra Doha e Netanyahu, Farag ritiene che le parti siano vicine ad un accordo. Ma Hamas ha chiesto una garanzia perché a volte hanno consegnato ostaggi ma Israele li ha di nuovo attaccati.

Gli Stati Uniti sono l’unico attore in grado di dare questa garanzia” – continua l’ex ufficiale della Difesa egiziano, sottolineando che –  “il Cairo crede che Washington possa fare pressioni su Tel Aviv sul tema dell’assistenza militare”.

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