L’editoriale: “bisogna cambiare rotta, considerando seriamente i giovani”

Un articolo di fondo, a firma di Walter Veltroni, apparso sul Corriere della Sera di sabato 6 marzo dal titolo “Un segnale ai giovani”, mi dà la spinta a tornare su un argomento a me, e non solo a me, particolarmente caro e attuale, nella sua drammaticità. I contagi sono in crescita ed il virus avanza, malgrado le vaccinazioni in corso e costanti, a volte isteriche, misure di restringimento delle aree “arcobaleno” , con pesanti, drammatiche ricadute sull’economia e sul sociale.

“Quando saranno vaccinati i ragazzi italiani? E’ giusto che siano gli ultimi, siano proprio in coda alla fila?” si chiede Veltroni.

Mi sono posto la stessa domanda agli inizi dello scorso febbraio, trasferendo qualche riflessione in un editoriale su questa Testata, apparso l’8 febbraio u.s. Scrivevo, tra l’altro: “Ipotizziamo per un attimo di cambiare, anche se non completamente, l’approccio al problema della vaccinazione guardando ai giovani. Continuiamo a vaccinare prioritariamente gli over ottantenni che stanno in case di riposo e soffrono di altre malattie. Al tempo stesso si faccia opera di prevenzione attraverso una chiara e semplice comunicazione. Sappiamo e constatiamo ogni giorno che gli anziani non sono orientati ad assembrarsi né, ovviamente, ad aggrovigliarsi nelle movide. Per quello che la vita ha loro insegnato sono portati al rispetto delle regole e della salute degli altri. Concentriamoci sul giovani e la società matura (fino a 60 anni?), vaccinandoli in maniera massiccia.”

I vantaggi sarebbero immediati: riapertura delle scuole in presenza; utilizzo normale dei mezzi pubblici rispettando la distanza interpersonale; riapertura dei cinema, dei teatri, dei ristoranti, ecc. Si andrebbe verso una nuova normalità della quale il “fuori tutti” del fine settimana, non sarebbe un rischioso abominio.

Sto scrivendo questa nota sabato 6 marzo. Mi attendo,  purtroppo, che lunedì 8 giornali e TV riapriranno con la consueta giaculatoria, fatta di foto e stucchevoli  commenti sugli assembramenti (i Navigli a Milano, Piazza di Spagna e Via del Corso a Roma, a Mondello (Pa) con i bagnanti sulla spiaggia senza mascherina etc. etc.) con relative statistiche di crescita della infezione e  delle percentuali di incidenza sui tamponi eseguiti, dei ricoverati e dei decessi, per non parlare di una nuova variabile scoperta chissà dove.

Sostiene giustamente Veltroni: “E’ ragionevole pensare che il Covid delle varianti sia ora più facilmente contenibile, aggredendo proprio il cuore della mobilità sociale, rappresentato dai giovani.”

Pensiamo veramente a loro e non a chiacchiere, contando sulla generosità degli anziani. In questo orientamento mi sento rassicurato da una indagine personale, fatta presso  comunità (giovani, anziani, professori, luminari) e tutti concordano su un tale orientamento: prima i giovani ed i deboli (anziani e non). E poi, dal momento che è difficile mettere insieme tante teste in questo Paese, facciamo rapidamente un test in un territorio ben definito. Vedrei bene la Lombardia, regione particolarmente colpita e fortemente acculturata. In poco tempo avremmo chiara la strada da percorrere.

Chiudo con un omaggio al bell’articolo di Veltroni, riprendendo le sue parole finali: “Una volta tanto questo Paese, che scarica sulle spalle delle nuove generazioni debito pubblico e regala precarietà e ansia per il futuro, sia generoso con i propri figli. Li faccia tornare a vivere una vita normale. Non chiedono di più, oggi.”

Mi sono vaccinato, nell’inutile apprensione dei familiari (il vaccino è sicuro!). Mi dispiace, in questo, di non avere avuto la possibilità di rispettare un impegno preso e scritto l’8 febbraio: “Da parte mia, rientrando nella fascia protetta, certo della mia condotta responsabile, autodisciplina e malgrado la mia grande voglia di vivere, cedo volentieri il mio vaccino, che pure ritengo indispensabile, ad un giovane.”

Sono certo, però, se i tempi si evolveranno nel modo auspicato, molti nonni seguiranno la mia scelta. Usciti da questo incubo, finalmente potremo tornare a  godere del piacere della vita e vedere i cambusieri tornare in cambusa!

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