‘Black-out’ su Youtube, 14enne morto. Nessuna violazione degli indagati

Nessuna violazione di norme di cautela da parte degli indagati. Così il Gip Sofia Fioretta archivia l’inchiesta per istigazione al suicidio dal filmato con le “cinque sfide pericolosissime” tra cui l’auto-soffocamento o “black-out“. Fra gli indagati anche il giovane 26enne che caricò il video. Lo stesso che Igor Maj emulò causandosi la morte per asfissia da impiccamento il 6 settembre 2018, a Milano.

Il Gip scrive inoltre che nel 26enne non c’era il “dolo di far sorgere, rafforzare o agevolare il proposito suicidiario nella indistinta platea degli utenti della rete internet“. Non si può configurare nemmeno l’omicidio colposo, perché “non è possibile affermare che chi ha consentito la pubblicazione e la mancata rimozione di quel video, usando l’ordinaria diligenza avrebbe potuto prevedere, dopo due anni dalla realizzazione e dalla divulgazione del video ‘la tragica morte‘”.

Nessun illecito contestabile a Youtube

Oltre al 26enne, nella vicenda è implicato anche Youtube. Il filmato era stato oscurato con un decreto di sequestro dei PM. Gli inquirenti avevano chiesto degli atti alla società afferente a Google e mai indagata, per ottenere chiarimenti. Il Giudice ha poi precisato che non si possono comunque contestare illeciti alla società.
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