Oltre 50mila euro trasferiti a cellule jihadiste. Per questo un 52enne di origine bosniaca e residente a Bologna è stato posto ai domiciliari con dispositivo elettronico di controllo a distanza. L’uomo avrebbe effettuato, personalmente e mediate terzi ignari delle finalità perseguite, numerosi trasferimenti di denaro in favore di esponenti di cellule terroristiche e destinati in tutto o in parte alla definizione di condotte con finalità di terrorismo. L’indagine che ha portato all’arresto è stata condotta dal ROS e coordinata dalla Procura di Bologna.
L’indagine è iniziata nei primi mesi del 2020 nell’ambito del constante monitoraggio che il Ros compie da anni dei circuiti radicali di matrice jihadista. Quindi è stato quindi individuato l’arrestato. Si tratta di un uomo bosniaco regolare sul territorio italiano, artigiano e titolare di un’impresa individuale operativa nel settore edile. È emerso un profilo ideologico-confessionale aderente ad una visione radicale ed estremista dell’Islam. Il Ros ha accertato l’esistenza di preesistenti contatti tra l’uomo e un Imam, anch’esso di origine balcanica, già noto alla Forze dell’ordine. In quella occasione fu accertato che l’Imam, nel corso del 2014, aveva organizzato un ‘tour di preghiera’ nel Nord d’Italia, con la finalità ultima di reclutare miliziani votati al ‘jihad armato’ da inviare a combattere in Siria e Iraq nelle file dello Stato Islamico.
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