Borsa Milano chiusura in positivo

Chiusura positiva per la Borsa di Milano con l’incertezza sulle sorti del Governo. Una chiusura allineata con le principali Piazze europee. Mentre Wall Street si è mostrata debole in attesa del voto alla Camera sull’impeachment per il Presidente uscente, Donald Trump.

Male le banche con Bper (-1,2%) a Banco Bpm (-1%), Unicredit (-0,8%) nel giorno del Cda sulla stretta per i nomi per il nuovo ceo, Intesa (-0,4%) e Mps (-0,7%), col piano che avrebbe un rosso di oltre 500 milioni per il 2021.

Spread Btp-Bund chiuso in rialzo a 112 punti. I petroliferi mostrano un calo per Tenaris (-1,4%), Eni piatta (+0,07%) e Saipem in rialzo (+0,6%), col greggio in discesa a sera (wti -0,5%) a 52,9 dollari al barile.

In difficoltà Leonardo (-1,9%), parte lesa in un’inchiesta della Procura di Milano su presunte tangenti internazionali, Pirelli (-1%) e Buzzi (-0,9%). In rosso Fca (-0,4%) e si registra una nota in cui si parla del dividendo. Sebbene il dividendo straordinario sia posto in pagamento successivamente al perfezionamento della fusione, onde evitare ogni dubbio, si precisa che il dividendo non sarà pagabile su azioni Stellantis emesse a favore dei precedenti azionisti di PSA al momento dell’efficacia della fusione o ad altri azionisti che acquisteranno azioni Stellantis successivamente all’efficacia della fusione.

Molto bene  Azimut (+3,8%), ma anche  Hera (+2,9%) e Italgas (+2,7%), mentre tra i farmaceutici Diasorin (+2,7%) e Recordati (+1,7%),  Moncler (+2,3%) e Cucinelli (+2,2%).

Giornata, dunque, altalenante per Borsa Milano che alla fine conquista il segno più. La seduta è stata caratterizzata dal nervosismo per le tensioni politiche in Italia. Potrebbero sfociare in una crisi di Governo anche se nelle ultime ore il Premier Conte stia cercando di ricucire lo strappo con Italia Viva.

Gli esperti di mercato tendono, comunque, ad escludere lo scenario peggiore: elezioni anticipate. Intanto, a livello globale riemergono preoccupazioni legate al pericolo di nuovi lockdown nel mondo. La stessa numero uno della Bce, Christine Lagarde, dice di temere che le restrizioni si estenderanno anche oltre il mese di marzo.

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Redazione

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