I colloqui a più alto livello con ipotesi anche di riunioni in un Paese terzo per arrivare a una distensione della situazione in Ucraina stanno rilassando la Borsa di Milano: l’indice Ftse Mib ha raggiunto una crescita del 4%, con le banche che si confermano in prima linea a sostenere il listino, oltre a Pirelli che ha raggiunto una crescita del 10% prima di essere sospesa in asta di volatilità. Tra i gruppi maggiori della Borsa di Milano Stm, Unicredit e Intesa crescono del 7%. In controcorrente Tenaris e Saipem, che scendono di due punti percentuali, con Eni in calo dell’1,6%.
Le Borse europee allungano ulteriormente il passo con l’indice d’area, lo stoxx 600, che sale di oltre 3 punti percentuali. Lo sguardo è rivolto all’Ucraina all’attesa di colloqui di distensione mentre l’Ue ha trovato un accordo su un inasprimento delle sanzioni a Russa e Bielorussia, Francoforte è la migliore con un +5%, Parigi sale al 4,7%. Meno bene Londra che guadagna il 2 per cento.
Il Bitcoin vola del 9,2% oltre i 42 mila dollari. In rialzo anche l’Ether che guadagna il 7.4%.
Inverte la rotta il prezzo del petrolio che era partito in deciso rialzo. Il Wti del Texas scende dello 0,94% a 122 dollari mentre il Brent arretra a 127 dollari.
Cala anche il prezzo del grano sulla Borsa merci di Chicago, quella di riferimento mondiale per le materie prime alimentari: il frumento è in ribasso attorno al 3% sui 1.250 dollari per il contratto future sull’equivalente di 5mila Bushel, l’unità di misura anglosassone per i cereali. Nessuna variazione il mais, scambiato su 754 dollari per lo stesso tipo di contratto future.