Calabria, sgominata banda di estortori. Raggirati anziani per 700mila euro

I Carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria, con Europol, hanno sgominato una banda dedita a estorsioni e raggiri a danni di anziani. Sedici le persone finite in manette  – 10 in carcere e 6 ai domiciliari – a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, su richiesta della Procura di Locri.

I Carabinieri sono arrivati ai 16 dell’associazione per delinquere tramite accertamenti di natura finanziaria, intercettazioni telefoniche, videoriprese, audizione delle persone offese e di altre informate sui fatti. I reati sono così circonvenzione di incapaci, estorsione, ricettazione e riciclaggio dei proventi illeciti. Il vertice dell’organizzazione si trovava in Romania con basi operative in Calabria. In particolare, Reggio Calabria e Bianco, Melito di Porto Salvo, Siderno, Rosarno, Bovalino. Riscontrata anche un’articolazione in Sicilia, a Milazzo.

Le vittime erano anziani tra i 70 e i 90 anni. Spesso versavano in condizione di solitudine. Venivano indotti o costretti, con raggiri o minacce, a dare cospicue somme di denaro. I soldi venivano consegnati a giovani donne, che provvedevano poi a rimetterle ai vertici dell’organizzazione delinquenziale.

Indagine da denuncia: anziano versa a donna romena 20mila euro in un anno

L’operazione, denominata “Transilvania” è nata da un’indagine avviata nel 2018. Tutto è cominciato, infatti, con la denuncia di un anziano originario di un paese della Locride. L’uomo aveva segnalato ai Carabinieri di essere stato circuito da una giovane donna di nazionalità romena. Questa, fingendosi innamorata di lui, lo aveva indotto, nell’arco di un anno, a consegnarle, con dazioni dirette di denaro contante e versamenti con Money Transfer all’estero, la somma complessiva di 20mila euro.

Secondo gli investigatori, i proventi illeciti totali non sono inferiori a 760mila euro. Di questi 179mila euro sarebbero stati tracciati, mediante il trasferimento in Romania. Una volta estorto il denaro, infatti, gli indagati lo inviavano attraverso Money transfer.

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