Camera: 184 contrari contro ratifica del Mes

La ratifica del Mes è stata respinta dalla Camera con 184 voti contrari, 72 favorevoli e 44 astenuti, causando divisioni sia nella maggioranza che nelle opposizioni. I partiti contrari includono Fdi, Lega e M5S, mentre Pd, Azione, Italia Viva, Più Europa e parte del Misto hanno espresso un voto favorevole. Forza Italia, Alleanza Verdi e Sinistra e Noi Moderati si sono astenuti.

Il Governo, che aveva affidato la decisione al Parlamento, ha preso atto del risultato sottolineando che la modifica proposta al trattato Mes era di relativo interesse per l’Italia, principalmente riguardante salvaguardie per banche sistemiche in difficoltà. Fonti di Palazzo Chigi notano che il Mes è comunque operativo nella sua configurazione originaria, offrendo sostegno agli Stati membri in difficoltà finanziaria.

La scelta del Parlamento italiano di non ratificare il Mes potrebbe aprire la porta a una riflessione su possibili modifiche al trattato a livello europeo, secondo le fonti di Palazzo Chigi. Sebbene Alberto Bagnai della Lega consideri la decisione come la conclusione di una lunga battaglia, il percorso del Mes non è chiuso, e la ratifica potrebbe essere ripresentata con modifiche significative.

Il riferimento a una clausola tedesca che richiede un voto a maggioranza qualificata per accedere al Mes è menzionato come possibile modifica. Questo potrebbe essere un modo per affrontare le critiche e “coprire” un risultato non brillante sulla questione del patto di stabilità, come sostiene Giuseppe Conte, che critica il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Le reazioni dell’opposizione includono sorpresa per il no compatto di Fratelli d’Italia. Benedetto Della Vedova di Più Europa critica la decisione definendola senza senso e Enzo Amendola del Pd solleva dubbi sulla permanenza di Giorgetti come ministro dopo essere stato sbugiardato.

Giuseppe Conte del M5S interviene con forza, richiamando le “falsità” di Meloni e affermando che la decisione di non ratificare il Mes dimostra che le accuse contro i 5 Stelle sono infondate. L’ex primo ministro chiama a decidere sulla questione del Mes e a assumersi le responsabilità della scelta.

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