Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Trapani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 6 persone ritenute responsabili di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine con sequestri di persona e furti. Dell’organizzazione faceva parte anche una settima persona, successivamente deceduta per cause accidentali.
L’operazione scaturisce dall’indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani che, esaminando il modus operandi di diversi reati perpetrati in provincia, mediante l’analisi comparata di tabulati telefonici, avvalendosi di intercettazioni ambientali e telefoniche, nonché attraverso la visione delle immagini estrapolate dalle telecamere di video sorveglianza, sono riusciti ad addebitare allo stesso gruppo criminale 4 furti (di cui 2 consumati) in danno di altrettanti sportelli ATM e 3 efferate rapine in abitazione con sequestro di persona (di cui una tentata), avvenute a Custonaci, Erice Casa Santa e in Contrada Rilievo. Reati che avevano destato grande allarme sociale, sia per la violenza sulle vittime, sia per le ingenti cifre di denaro asportate.
La banda studiava i colpi nei minimi particolari effettuando numerosi sopralluoghi, pedinamenti delle vittime, nonché l’utilizzo di sofisticate apparecchiature elettroniche (posizionando telecamere sugli obiettivi designati e finanche GPS sui veicoli delle vittime). Per asportare il contenuto dei bancomat di ufficiali postali e banche praticavano dei fori sulle pareti di edifici adiacenti e tagliavano l’ATM con un FLEX.
Si è stimato che la banda, nei colpi messi a segno, si sia appropriata complessivamente di denaro e beni per due milioni di euro, entrando illecitamente in possesso anche di una pistola calibro 38.
Dall’ascolto delle intercettazioni, i Carabinieri hanno appreso come il gruppo, stabilmente organizzato, fosse dedito alla programmazione a lungo termine dei delitti da compiere: quest’ultimi erano studiati nei minimi particolari, con l’effettuazione di svariati sopralluoghi, pedinamenti delle vittime designate, nonché l’utilizzo di sofisticate apparecchiature elettroniche. Al fine di individuare il momento migliore per entrare in azione, il gruppo criminale valutava anche le condizioni metereologiche: ad esempio, nella pianificazione di un furto presso un ufficio postale –in cui dovevano accedere praticando un foro nella parete di un garage attiguo all’edificio delle Poste– il gruppo aveva deciso di rinviare il colpo per effettuarlo in un giorno di forte vento, ciò per non allarmare il proprietario del garage con rumori sospetti.
Oltre ai colpi eseguiti o sfumati per inconvenienti tecnici, i componenti dell’associazione criminale discutevano giornalmente di nuovi obbiettivi e di come compiere le loro azioni delittuose.
I gravi, precisi e concordanti indizi raccolti dai Carabinieri, pienamente condivisi dalla competente Autorità Giudiziaria, hanno permesso l’odierna operazione che si è conclusa con l’arresto di 5 persone (3 in carcere e 2 ai domiciliari), nonché con l’applicazione dell’obbligo di firma a carico di un ulteriore componente della banda.