Con la proiezione della “Prima” del film-TV “Carla“, una coproduzione tra la società cinematografica Anele e Rai Fiction, il talento di colei che è stata definita dal New York Times la prima ballerina assoluta, è stato celebrato al Teatro La Scala di Milano e ieri sera in quello che è stato definito la controfigura della Scala di Milano, il Teatro Mancinelli di Orvieto, la città dell’Umbria che è stata prescelta dal regista Emanuele Imbucci e dalla Produzione come set principale.
Il film è stato girato anche negli ambienti del Teatro La Scala di Milano e la maggior parte delle scene sono state girate, grazie alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Orvieto, nel Teatro Mancinelli e presso altre location della città sulla Rupe, in un contesto sociale e organizzativo molto critico dovuto al secondo lockdown per l’emergenza Covid-19, ma, come hanno ribadito i produttori e i protagonisti del film, con l’appassionata e calorosa accoglienza e lo spirito di collaborazione offerti dalla città ospitante.
Il nostro Direttore, Antonello Romano, ha intervistato sia il regista del film, Emanuele Imbucci che l’attore Pietro Ragusa che ha interpretato il ruolo di Luigi Fracci, il padre di Carla. A seguire abbiamo raccolto alcuni passaggi del commento dello scenografo, Fabio Vitale, in oaccsionedella conferenza stampa di presentazione della “Prima” svoltasi al Ridotto del Teatro Mancinelli di Orvieto.
La vita e la carriera della Signora della danza, con il racconto della sua storia e del suo talento, meritava di essere celebrata non solo sul grande schermo, ma anche in TV.
“Dovevamo raccontarla Carla Fracci, questa donna che ha lottato nella vita e che la vita ha piegato alla sua grazia di artista” – afferma Maria Pia Ammirati, Direttrice di Rai Fiction – “La sua morte, mentre ci colpisce per il vuoto che ci lascia, pieno di emozioni, di volontà, di coraggio, di bellezza, ci carica ancor più di responsabilità nel raccontare di lei e restituire la sintesi della sua avventura umana. Voglio ricordare l’orgoglio e la fierezza elegante della sua identità, la rivendicazione della maternità contro tanti pregiudizi e l’impareggiabile dono di riscattare la durezza dell’esistenza nell’assoluto della danza. Aveva condiviso la sceneggiatura e seguito la lavorazione del film e continueremo a sentirla vicina con il suo entusiasmo e la sua determinata coerenza per onorare una memoria che è anche il lascito esemplare di chi nel mondo ha portato la ricchezza universale di una terra e della sua storia.”
“Come una libellula ferma nell’aria, ma con le ali in perenne impercettibile movimento, leggera e nello stesso tempo fortissima, elegante, bellissima, sei andata via così.. tu che le amavi così tanto le libellule – la ricorda la bravissima attrice Alessandra Mastronardi, che ha interpretato nel film il ruolo di Carla: “Penso a te cara Carla, un giorno triste per tutti noi. Ci hai lasciato un meraviglioso messaggio, che con il vero lavoro, i sacrifici, cuore e dedizione i sogni diventano più tangibili e veri. Addio dolce Signora della danza. È stato oltre più che un onore avere avuto la possibilità di poter entrare nelle tue scarpette.”
Di seguito il videomessaggio che ha inviato al pubblico in teatro ad Orvieto, Alessandra Mastronardi in occasione della proiezione della Prima.