Caso Gualzetti: oggi l’autopsia. Proseguono accertamenti sul reo confesso

Oggi sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Chiara Gualzetti, la sedicenne uccisa nel parco dell’Abbazia di Monteveglio la scorsa domenica. In Paese è lutto cittadino.

Ieri sera si è tenuta una fiaccolata con la quale in decine si sono stretti intorno alla famiglia della ragazza. Hanno sfilato dal Municipio per le vie del paese fino al luogo del ritrovamento di Chiara, senza vita, a ridosso della collina.

Io mi affido alla giustizia, io ho fede nella giustizia, io voglio giustizia per mia figlia” ha detto Giusi, la madre di Chiara. Poi ha aggiunto: “Io e mio marito vi ringraziamo tutti per questo abbraccio che ci avete dato, per la forza che ci date. Io non ho mai parlato con nessuno perché se ne avessi parlato la scomparsa di Chiara diventava vera. Preferivo arrabbiarmi con tutti. E invece dobbiamo accettarlo. Voi ci state dando la forza per farlo. Vi ringrazio tutti quanti“. Il padre di Chiara, Vincenzo, ha commentato: “Io non mi vergogno di chiedervi di avervi ancora così vicino perché ci sia giustizia piena per mia figlia. Chiederò probabilmente aiuto a tutti perché mia figlia abbia la giustizia con la ‘g’ grande“.

Per la Procura di Bologna è omicidio volontario premeditato

Intanto è stato convalidato il fermo e disposta la custodia cautelare, nel carcere di Pratello di Bologna, per il giovane che ha confessato a poche ore dal ritrovamento del corpo di Chiara. Il legale della famiglia Gualzetti ha commentato: “Non c’è follia. Dalla ricostruzione degli eventi una persona cha ha la lucidità di cancellare le chat, di tornare a casa e di rispondere al cellulare come se nulla fosse accaduto è poco compatibile con la follia“.

La Procura per i minorenni di Bologna ha ricostruito l’accaduto. Chiara è stata “colpita ripetutamente” dall’amico sedicenne con una serie di fendenti “portati sia di punta che di taglio” con un coltello da cucina. Il PM Simone Purgato contesta al giovane l’omicidio volontario premeditato. L’aggravante deriva dal fatto, secondo l’accusa, che l’azione è stata concertata nei giorni precedenti e che l’indagato ha portato con sé un coltello. Tutto sarebbe successo, secondo l’imputazione provvisoria e in attesa dell’autopsia, intorno alle 10 di domenica 27 giugno.

Il movente: delirio demoniaco e difficoltà di gestire un interesse non corrisposto

Davanti al Gip il sedicenne ha ribadito le dichiarazioni fatte nell’interrogatorio davanti agli inquirenti, nelle quali aveva confessato il delitto. È apparso lucido e lineare nel racconto dell’azione omicida, meno razionale nel raccontare il movente che l’ha portato al tragico gesto. Ha detto di aver agito sulla base di una spinta superiore, una sorta di voce interiore che gli ha detto di uccidere. “Una presenza demoniaca che lo spingeva a compiere atti sempre più violenti verso le persone“, ha sintetizzato il capitano dei carabinieri di Borgo Panigale, Riccardo Angeletti. Il giovane, inoltre, avrebbe riferito in modo confuso che la ragazza gli aveva espresso la volontà di morire: sul punto si stanno valutando alcune chat. Altro punto al vaglio è un presunto interesse sentimentale, non corrisposto, da parte di Chiara nei confronti del giovane che – riporta l’ufficiale dell’Arma – “ha detto di essere infastidito dalle avances della giovane ragazza“. Non si esclude di procedere con la perizia psichiatrica del ragazzo. 

Il legale della famiglia Gualzetti ha specificato che: “Sicuramente Chiara si fidava di lui. È praticamente un amico di famiglia. Un ragazzo che ha fissato un appuntamento, come mi raccontava il padre ieri sera, è andata a prenderla a casa. Quale migliore condizione di serenità per un genitore sapere che la figlia va a fare un giro accompagnata da un amico. Se questa è la premessa nessun genitore potrebbe mai immaginare un epilogo di questo tipo. È disumano immaginare una cosa del genere. Non è un comportamento umano“. Ancora, ha specificato: “È un atto che non può essere assolutamente commentato, se non con il capo di imputazione. Per fortuna il capo di imputazione ripercorre in modo preciso la condotta dell’indagato. Ci sono delle aggravanti rassicuranti per le persone danneggiate, in questo caso i genitori“.

 

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