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Catania, 5 arresti per rissa e sparatoria fra clan

Nelle prime ore di oggi la Polizia di Stato di Catania ha arrestato 5 persone. Sono gravemente indiziate, con differenti profili di responsabilità per rissa e lesioni personali, aggravate dall’uso di armi, detenzione e porto in luogo pubblico di più armi comuni da sparo. Si aggiungono maltrattamenti in famiglia e danneggiamento di cose esposte alla pubblica fede.

I fatti risalgono alla notte del 21 aprile 2022. In un locale notturno, in centro, una violentissima rissa con il coinvolgimento di numerose persone degenera in sparatoria. Tutto avviene sulla pubblica via, tra le trafficate corsie, a doppio senso di circolazione, di una importante arteria cittadina. Finisce con almeno due feriti, raggiunti da colpi di arma da fuoco: un maggiorenne e un minorenne. Si rileva l’impiego di almeno 2 pistole: una di calibro 7,65 e l’altra calibro 40.

Dalle immagini di videosorveglianza si procede alla ricostruzione dei fatti oggetto d’indagine. Tutto inizia qualche notte prima, tra il 16 e il 17 aprile, all’interno del locale notturno. Alcuni giovani, da ritenersi vicini al clan Mazzei,  impediscono ad un noto cantante neo-melodico catanese di esibirsi insieme ad un trapper. Nella concitazione, il  cantante neomelodico avrebbe pure spinto la fidanzata di uno dei ragazzi contigui ai Carcagnusi. Da qui lo scontro della notte del 21 aprile e il grave epilogo con colpi di arma da fuoco esplosi sulla pubblica via.

Un gruppo di giovani, raccolti attorno alla figura di M.S. e appartenenti ad una frangia avversa (da ritenersi contigua al clan dei Cappello-Bonaccorsi), attua una sorta di controffensiva ai danni della fazione che aveva impedito, la settimana precedente, l’esibizione canora cui si è fatto riferimento.

Le indagini hanno permesso di delineare un’altra vicenda relativa ad uno dei protagonisti e in ambito familiare. Si fa così riferimento all’accertamento di maltrattamenti in famiglia ai danni di persona vicina all’indagato nonché a quello di detenzione, porto di armi comuni da sparo e danneggiamento di autovettura esposta alla pubblica fede, atteso che l’uomo non avrebbe  esitato ad esplodere, per ragioni futili,  un colpo di arma da fuoco, calibro 38, sul cofano anteriore dell’autovettura di un consanguineo.

(foto di Pixabay)

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