É atteso per oggi pomeriggio un Cdm in cui si lavorerà al meccanismo che potrebbe consentire un margine per le aperture intorno al 20 aprile per le Regioni che abbiano dati di contagi particolarmente bassi. Non ci sarà un automatismo per gli allentamenti, che potrebbero riguardare attività come bar e ristoranti che potrebbero tornare ad aprire a pranzo.
Il centrodestra spinge per un meccanismo di revisione delle misure che dia concretezza alla possibilità di riaprire. Sembrerebbe invece che i Ministri di Leu, Pd e M5s sarebbero per una linea di massima prudenza, senza illudere i cittadini con ipotesi che poi in concreto sarebbero i dati stessi del contagio a smontare.
Il decreto legge che entrerà in vigore dal 7 aprile sarà nelle prossime ore sul tavolo del Cdm.
Obbligo di vaccinazione per personale sanitario
La norma più forte è sicuramente quella che prevede l’obbligo di vaccinazione per tutto il personale della sanità. In un primo momento si era valutato di disporre l’obbligo solo per i medici che lavorano a contatto con i malati. Ora l’ipotesi è di estendere il provvedimento a chiunque lavori in una struttura sanitaria: medici, infermieri, operatori sociosanitari, dipendenti di Rsa e studi privati. Il decreto indicherà anche delle sanzioni per chi rifiuta il vaccino.
Non ci sarà il licenziamento ma la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia. Solo quando si raggiungerà l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo importante della diffusione del virus, la sanzione verrebbe revocata.
Nel Cdm si parlerà delle scuole
Si tornerà in presenza anche nelle zone rosse fino alla prima media mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%. Sembrerebbe anche prevista l’indicazione che impedisce alle Regioni di emanare misure più restrittive e chiudere le scuole. Draghi nella conferenza stampa di venerdì ha dichiarato: “Le scelte dei Governatori dovranno essere riconsiderate alla luce dell’affermazione del Governo che la scuola in presenza è obiettivo primario della politica del Governo”.
Non torneranno le zone gialle. Valuteranno in Cdm
Dopo che gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno sottolineato, in più di un verbale, che le misure previste per quelle zone hanno dimostrato “una capacità di contenere l’aumento dell’incidenza ma non la capacità di ridurla”. L’Italia sarà dunque tutta rossa o arancione fino a fine mese e non più zona gialla.
Su questo tema è in corso un confronto tra la maggioranza. Palazzo Chigi ha fatto sapere che si sta lavorando ad un meccanismo che da una certa data di aprile, probabilmente tra il 15 e il 20, potrebbe portare ad alcuni allentamenti, sempre che la situazione epidemiologica lo consenta. Se ne discuterà oggi nel Cdm. In quel caso, si valuterebbe la riapertura di bar e ristoranti a pranzo e di cinema e teatri. Il provvedimento sarà comunque in vigore almeno fino al 30 aprile, quando scadrà anche lo stato d’emergenza.
Viaggi di Pasqua
Per i viaggi di Pasqua non c’è un decreto ma un’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza, concordata con il Presidente del Consiglio Mario Draghi, che stabilisce che fino al 6 aprile: “tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei 14 giorni antecedenti all’ingresso in Italia in uno o più Stati e territori dell’Ue sono obbligati a sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e ad un periodo di 5 giorni di quarantena, al termine del quale sarà necessario effettuare un tampone rapido o molecolare”.
“No” a spostamenti tra Regioni. “Si” a seconde case
Dal 7 di aprile non si tornerà a spostarsi tra le Regioni. Il divieto verrà prolungato e la mobilità sarà consentita solo per motivi di salute, necessità e urgenza. Si potrà però sempre raggiungere la propria residenza, domicilio o abitazione, nelle quale rientrano anche le seconde case, comprese quelle in zona rossa. A patto che siano di proprietà o in affitto con un contratto lungo firmato prima del 14 gennaio.
Alcuni Presidenti di Regione hanno emanato però delle ordinanze più restrittive che vietano di raggiungere le seconde case anche ai residenti nella regione o solo ai non residenti, come hanno fatto Toscana, Alto Adige, Valle d’Aosta, Sardegna e Liguria, che ha esteso il divieto anche alle barche.
Al via i concorsi
Nel decreto ci sarà una norma che sbloccherà tutti i concorsi nella Pubblica amministrazione, compreso quello per i magistrati. Questo dopo il via libera del Comitato tecnico scientifico al protocollo messo a punto dal Ministero della Funzione Pubblica. Si potranno fare i concorsi a patto che si svolgano su base regionale e provinciale, evitando dunque lo spostamento dei candidati da una regione all’altra, e, dove possibile in spazi aperti.