I Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Chieti, coadiuvati dall’Ufficio Immigrazione della locale Questura, hanno dato esecuzione al decreto di espulsione amministrativa per motivi di ordine e sicurezza pubblica nei confronti del 31enne pakistano Faiz Arslan, residente in Italia da circa 3 anni e impiegato in una attività di lavaggio auto, in quanto ritenuto socialmente pericoloso ai sensi della normativa di prevenzione.
Gli elementi sono stati raccolti nel corso di una complessa indagine condotta dal ROS e dal Comando Provinciale Carabinieri di Chieti, sotto la direzione dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo de L’Aquila.
Le investigazioni a carico dell’interessato hanno consentito di raccogliere una serie di elementi indicativi di un rapido processo di “radicalizzazione”.
Il monitoraggio delle attività eseguite sul web e tramite profili social dal pachistano – oltre ad evidenziare la pubblicazione di foto e commenti inneggianti alla formazione di un Califfato islamico e al Jihad, sentimenti di odio e disprezzo per le istituzioni democratiche, nonché un completo disinteresse verso l’integrazione nella comunità italiana – hanno consentito di cristallizzare una serie di condotte orientate alla propaganda e al sostegno in favore di alcune organizzazioni di segnalata natura estremista o comunque ad esse vicine o riconducibili.
I conclamati elementi di pericolosità sociale raccolti dall’Arma, hanno consentito alla Questura di revocare il titolo di soggiorno di cui era titolare il pachistano e di formulare un concreto giudizio di pericolosità sociale del posto a base del provvedimento di espulsione del Prefetto di Chieti. L’interessato, considerato elemento pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica, verrà allontanato dall’Italia poiché l’ulteriore permanenza sul territorio nazionale potrebbe agevolare organizzazioni o attività terroristiche, anche internazionali.
Attualmente Faiz Arslan è stato condotto presso un Centro per Rimpatri, con ordine di trattenimento del Questore, in attesa delle procedure tese all’allontanamento dal territorio nazionale.