La Procura di Verbania, dopo due anni dalla tragedia del Mottarone in cui morirono 14 persone, ha chiuso l’inchiesta in vista della richiesta di processo per 8 indagati. Le indagini dei Carabinieri, sono state coordinate dal Procuratore di Verbania Olimpia Bossi e dal Pm Laura Correra.
I destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini sono Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, direttore d’esercizio, Gabriele Tadini, capo servizio, e, per Leitner, incaricata della manutenzione, Anton Seeber, presidente del CdA, Martin Leitner, consigliere delegato e Peter Rabanser, responsabile del Customer Service. Si va verso l’archiviazione per 6 tecnici esterni la cui posizione è stata stralciata.
I reati contestati a vario titolo sono attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime e solo per Tadini e Perocchio anche il falso.
In base ai racconti delle persone informate sui fatti e al materiale sequestrato, sono subito emersi due temi centrali: il cavo tranciato e mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza dovuto all’inserimento dei cosiddetti forchettoni per evitare che la cabina si bloccasse durante la corsa.
Nell’incidente, avvenuto circa alle 12.15 del 23 maggio, hanno perso la vita 14 persone, tra cui due bambini. Solo il piccolo Eitan, all’epoca cinque anni, è sopravvissuto.