Clooney: “Donald Trump è la pattumiera della storia”

George Clooney, messaggero di Pace dell’Onu, uno dei divi di Hollywood più impegnati politicamente, ha espresso il proprio parere sulle drammatiche scene dell’occupazione del Campidoglio di Washington. Secondo l’attore Donald Trump è la “pattumiera della storia“.

Le dichiarazioni di Clooney

Il suo nome sarà d’ora in poi per sempre associato con insurrezione“, ha affermato Clooney parlando in un nuovo episodio del podcast The Business. Ha definito “devastante” vedere “la casa del popolo profanata in questo modo“.

Ma il regista di The Midnight Sky, condanna anche il resto della famiglia Trump, in particolare la figlia Ivanka e il figlio Don Jr. Riferendosi, invece, alle dichiarazioni dell’ex capo di gabinetto John Kelly, sul ricorso al 25esimo emendamento, Clooney le ha definite “importanti“, perché “dobbiamo trovare qualcosa che ci dia speranza mentre usciamo da questo disastro“.

Ma George Clooney non è stato il solo ad Hollywood che, nelle ultime ore, ha condannato le scene di violenza e devastazioni degli sostenitori di Donald Trump. Molte stelle del cinema sono rimasti inorriditi, come il resto del mondo, per la timida reazione della polizia. Paragonandole al muscoloso spiegamento di forze durante le manifestazioni Black Lives Matter. Mark Ruffalo, divenuto celebre per il nel ruolo di Bruce Banner/Hulk, ha osservato che “se fossimo stati noi al loro posto sarebbero scorsi fiumi di sangue“. Mentre Shonda Rhimes, la creatrice della serie del momento, Bridgerton, e Michael Moore, regista del film Fahrenheit 911, lo hanno definito un vero e proprio “un colpo di stato“.

James Mangold, il regista di The Wolverine e Walk the Line, ha espressamente chiesto un boicottaggio totale della Fox, da sempre considerata una rete amica di Donald Trump. Sacha Baron Cohen ha implorato Facebook, Twitter, YouTube e Google di censurare il presidente “per avere incitato un attacco violento alla democrazia“. L’attore e regista britannico ha annunciato oggi di aver mandato in pensione il personaggio di Borat dopo l’enorme successo del sequel. Non è chiaro se la decisione sia in alcun modo legata all’assalto al Campidoglio o alla fine della presidenza Trump.

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