Nella cornice del Palazzo del Quirinale, il marchio Lancia festeggia i 115 anni di storia e i 60 anni della Lancia Flaminia Presidenziale. “Sarà un giorno speciale per il nostro marchio e per il nostro Paese – afferma Luca Napolitano, Ceo di Lancia – e questa doppia celebrazione ci riempie di orgoglio. La presidenza della Repubblica ci ha concesso di combinare i 115 anni del marchio con i 60 della Flaminia Presidenziale, offrendoci lo sfondo del Palazzo del Quirinale. Due festeggiamenti così significativi per Lancia che ha prodotto auto bellissime, portabandiera dell’Italia in tutto il mondo. E facendo leva su questa storia gloriosa siamo pronti per affrontare il nostro piano a 10 anni verso una mobilità sempre più sostenibile”.
L’a prima apparizione in pubblico della Lancia Flaminia avvenne nel 1957 al Salone di Ginevra: ammiraglia di alta classe, dotata di motore V6 da 2.5 litri, interni e finiture lussuose. La Lancia Flaminia si arricchì presto di versioni speciali, realizzate dai carrozzieri e, nel 1961, Pinin Farina realizzò la cabriolet presidenziale a passo lungo, denominata “335”, sigla che indicava la misura del passo in centimetri.
La vettura venne per la prima volta utilizzata dal Presidente Giovanni Gronchi in occasione della visita in Italia della Regina Elisabetta II d’Inghilterra. In pochi mesi ne vennero realizzati quattro esemplari battezzati con nomi propri di cavalli purosangue delle scuderie del Quirinale: Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito. Verniciati nel caratteristico blu notte, tutti gli esemplari dispongono di una selleria in pelle Connolly nera, interfono per comunicare con l’autista, 5 sedute posteriori con ampio divano e due strapuntini.
Utilizzate in occasione delle visite di Capi di Stato come John Fitzgerald Kennedy, Charles De Gaulle e per le celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia, vennero sottoposte a un attento restauro nel 2001 e attualmente due degli esemplari sono affidati alle Scuderie del Quirinale: Belfiore e Belvedere sono infatti le vetture per le “grandi occasioni” del Capo dello Stato e delle più alte cariche della Repubblica.