Un faro acceso sulle comunità e sui territori con il ‘fiato sospeso’ per le prossime mosse della Bce e per i contenuti della nuova Manovra. Si è chiusa così, oggi a Firenze, a Palazzo Vecchio, la Quinta Edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, “Oltre i limiti: l’impegno che (ci) trasforma”, promosso da Federcasse (Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) e da Confcooperative.
La kermesse è stata organizzata e progettata con NeXt (Nuova Economia per Tutti), con la collaborazione di Sec (Scuola di Economia Civile) e il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Ucid, Mus.e – Firenze, Federazione Toscana delle Bcc, Coopersystem e Assicoper.
La 5ª edizione del Festival ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.
“La nostra felicità personale, sociale ed economica, è quella cosa che si decide mentre siamo con il fiato sospeso aspettando le mosse della Bce e della prossima legge finanziaria” – sostiene Leonardo Becchetti, Direttore del Festival Nazionale dell’Economia Civile e co-fondatore NeXt – Nuova Economia per Tutti.
Becchetti evidenzia che la quinta edizione del Festival dell’Economia Civile “ci aiuta ad approfondire i segreti che hanno determinato il successo o il fallimento delle comunità e dei territori del nostro paese: accesso universale a sanità ed istruzione, forza cooperativa che moltiplica le energie individuali, partecipazione, cittadinanza attiva”.
E la logica del festival – precisa – è quella di unire i generativi, censire ed approfondire le caratteristiche delle buone pratiche di cui è pieno il Paese. Il consenso verso questo modo nuovo di vedere l’economia che punta a soddisfazione e ricchezza di senso di vita sta crescendo ed ha avuto, proprio in questi giorni, incoraggiamenti dal presidente Sergio Mattarella e da Papa Francesco che hanno espressamente parlato dell’economia civile come speranza e possibile risposta. Più di duecento professori hanno firmato al festival a Firenze un manifesto in favore di questa visione più larga dell’economia“.
“Questa visione diversa ci aiuta ad individuare le risposte più promettenti alle crisi dei nostri tempi” – conclude, inoltre, Becchetti.