Confisca di beni e assetti societari per un valore di circa 16 milioni di euro

Il Tribunale di Salerno, ha disposto la confisca dei beni e assetti societari per un valore di circa 16 milioni di euro nei confronti dell’imprenditore Squecco Roberto. L’uomo, classe 1966, in passato era già stato condannato per reati commessi per favorire il clan “Marandino”, quali: intestazione fittizia di beni, riciclaggio, abuso d’ufficio ed altro; con lui, 10 indagati.

Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti cautelari era stato eseguito nei confronti di Squecco Roberto un decreto di sequestro degli stessi di beni poi sottoposti a confisca, secondo una strategia di contrasto propria della Procura della
Repubblica di Salerno e condivisa a livello nazionale, dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato.

Il provvedimento di confisca ha comportato l’attivazione del procedimento di confisca e di congelamento. Il Tribunale ha riconosciuto la pericolosità sociale di Squecco in quanto vive abitualmente con i proventi di attività delittuosa. E’ considerato, inoltre, un soggetto socialmente pericoloso sin dalla metà degli anni ’90; altri provvedimenti hanno fatto seguito tra il 2012 e il 2014.

Della sua attuale posizione, a seguito di accertamenti, il Tribunale ha disposto la confisca di una società con sede in Italia, 2 associazioni di soccorso, 26 automezzi, 7 conti correnti bancari, 12 terreni siti in Capaccio, 1 terreno a Zimbor – Romania, per un valore complessivo di 16 milioni di euro, applicando la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per la durata di tre anni.

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