Il ministero della Salute della Cisgiordania, gestito dall’Autorità nazionale palestinese (Anp), ha annunciato che, dall’inizio dell’offensiva israeliana, il numero dei morti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania è salito a 2.384, mentre quello dei feriti 10.250.
Intanto il Premier Benyamin Netanyahu nella prima riunione di gabinetto del governo di emergenza ha dichiarato: “Hamas pensava che Israele si sarebbe spaccata, ma saremo noi a spaccare Hamas. Questo governo sta lavorando 24 ore al giorno e l’unità di Israele manda un chiaro messaggio alla nazione, al nemico e al mondo“.
La Cina “sostiene i paesi islamici nel rafforzare l’unità e il coordinamento sulla questione palestinese” al fine di parlare “con una sola voce“. E’ quanto ha detto il massimo diplomatico di Pechino, Wang Yi, nel corso di una telefonata avuta oggi con l’omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian. “La comunità internazionale dovrebbe agire per opporsi alle azioni di qualsiasi parte che danneggiano i civili“, ha aggiunto Wang, nel resoconto dei media statali cinesi.
Mosca ora chiede voto Onu su risoluzione per cessate il fuoco mentre l’Oms ha dichiarato che evacuare ospedali a Gaza equivale a sentenza di morte. L’Egitto non apre varco a cittadini Usa in fuga e nel frattempo arriva il monito di Teheran a Israele: “interverremo se continua l’attacco a Gaza“.