Lo Stato italiano ha violato i diritti di una bimba, nata in Ucraina da maternità surrogata, impedendo il riconoscimento legale del rapporto di filiazione con il padre biologico, e facendo di lei un’apolide. Lo stabilisce la Corte europea dei Diritti Umani, che ha giudicato l’Italia colpevole di aver violato il diritto alla vita familiare e privata della bambina di cui non svela le generalità.
La bimba nata nel 2019, come stabilito dalla Corte, dovrà ora ricevere dallo stato italiano 15 mila euro per danni morali e oltre 9 mila euro per il pagamento delle spese legali sostenuti dal padre biologico e dalla madre intenzionale.
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