Setta

Costume e Società: musica e rancore. È l’ora del “Revenge Pop”

Manca meno di una settimana alla nuova edizione del Festival di Sanremo e quarta targata Amadeus. Era il 29 gennaio 1951 quando dal Teatro del Casinò di Sanremo andava in onda per la prima volta che vedeva la vittoria, dopo tre giorni di gara, di Nilla Pizzi con “Grazie dei fiori“.

Le canzoni hanno avuto sempre la facoltà di riempirci di emozioni, spesso di rivederci nelle storie che esse raccontano. Quante volte è capitato di rivivere delle sensazioni durante l’ascolto?  Momenti di gioia e momenti di rabbia, sconforto e spesso dolore. Ma alcune volte ci ritroviamo ad ascoltare dei brani che sono dei veri e propri sfoghi. Sia in positivo che in negativo. 

Parlando dello sfogo positivo abbiamo brani che parlano dell’amore, della voglia di passare la vita insieme e di non lasciarsi mai più. In questo Bruno Mars è il fautore di tanti brani, che in questi ultimi anni hanno aiutato nelle proposte di matrimonio o accompagnato coppie all’altare.

O come dimenticare la nostra Raffaella Carrà che in una delle sue celebri canzoni cantava: “e se ti lascia lo sai che si fa? trovi un altro più bello che problemi non ha“. E anche le canzoni presentate per questa nuova edizione del Festival di Sanremo corrono sul filone dei racconti, personali e non.  

Il brano di Elodie parla di un amore senza lieto fine; per i Coma_Cose il brano è un racconto di come anche se il doversi lasciare sembri l’unica soluzione, l’amore e la voglia di contare l’una sull’altro è sempre più forte. La canzone di Mara Sattei, scritta da Damiano dei Maneskin, è una canzone denuncia che parla anche della violenza sulle donne; Colla Zio presenterà una ballad che esplode rilasciando una forte energia che catturerà tutto il pubblico sia a casa che all’Ariston. 

Il brano di Will è un racconto dei giovani problemi di cuore; per quanto riguarda Ultimo il brano è nel suo più classico stile, nessuna novità. Olly parla delle incertezze, di fragilità e di insicurezze – problemi che la Generazione Z, soprattutto in questi ultimi anni, hanno affrontato in modo molto ampio. Paola e Chiara tornano di nuovo insieme e con l’invito del pezzo di amarsi, di esprimere il sentimento e di farlo con furore, come il titolo del brano.

I Modà raccontano della depressione, il dolore che si prova, la sensazione di essere confusi, di perdere contatto con la realtà. Si spera quasi nell’annullare ogni propria emozione, per non rischiare alcun ulteriore tipo di sofferenza. Il pezzo di Rosa Chemical è un invito ad essere liberi, anche sessualmente.

Ma questo è il momento del Revenge Pop

Ma nelle settimane passate abbiamo assistito ad un vero e proprio “sfogo rancoroso”. Partendo da Shakira con la sua “Music Sessions Vol. 53“, brano carico di rancore fino ad arrivare a Miley Cyrus con la sua “Flowers“, un inno per l’emancipazione femminile. Ma non sono le uniche ad aver usato il “Revenge pop” ovvero i brani che attaccano i propri ex. Tra le campionesse del genere c’è Taylor Swift: “Midnights” è considerato da molti l’ingresso in una nuova era. Va detto che tutta la discografia di Taylor Swift ha dato un grosso contributo a questo filone e sfogliando la sua produzione c’è l’imbarazzo della scelta. Già in “Picture to Burn“, il suo album autoprodotto del 2006, scrive di un ex fidanzato che le ha fatto un torto. Un altro esempio è “We Are Never Ever Getting Back Together“, la hit con cui di solito Taylor Swift chiudeva i suoi concerti nel 2018. Un brano diretto al suo ex che, a suo dire, l’aveva trattata come un oggetto, da prendere e gettare via a seconda delle esigenze. Si dice che il destinatario fosse Jake Gyllenhaal, con cui Taylor Swift aveva avuto una relazione. La cantante non ha mai confermato né smentito questa ipotesi. 

Per non parlare di “Lemonade” di Beyoncé, brano tutto dedicato al tradimento di Jay-Z; Queen B canta “Questo è l’ultimo avviso, sai che ti ho dato la vita, se fai un’altra cazzata ancora perderai tua moglie“. E anche Lana Del Rey ha scelto di annunciare l’uscita del suo nuovo disco “Did You Know There’s a Tunnel Under Ocean Blvd” proprio nel giorno del compleanno del suo ex Sean Larkin. Non contenta, ha pubblicizzato l’album solo a Tulsa, città d’origine dell’ex compagno.

Mentre Adele in Easy on me” del 2021 ha preferito esorcizzare il divorzio con l’ex partner Simon Konecki rivolgendosi al figlio. Nel fantastico mondo del revenge pop non poteva non esserci la regina Lady Gaga, che più volte ha denunciato di essere stata vittima dell’egocentrismo di Christian Carino, l’agente con cui avrebbe dovuto convolare a nozze, ma con cui nel 2019 ha rotto il fidanzamento. In “Chromatica”, nel pezzo “Fun tonight”, si scaglia contro la prigione della possessività dell’ex, che non rispettava i suoi spazi e non la sosteneva nei suoi momenti di difficoltà. Anche Selena Gomez ha ben pensato di fare un brano che andasse diciamo contro il suo ex Justin Bieber già il giorno dopo la loro rottura.

Ma guardando indietro nel tempo come dimenticare Alanis Morissette. Gran parte della sua carriera è stata costruita su “Jagged Little Pill” del 1995 con il partner doppiogiochista protagonista di molti pezzi del disco. L’uomo si ritrovò perseguitato dai giornalisti desiderosi di scoprire se fosse stato lui a fare a pezzi il cuore di Alanis. “You Oughta Know” di Morissette può essere considerata come l’archetipo delle revenge pop moderne.

Ma non è una cosa solo da donne

Tra gli uomini quelli che possiamo ricordare sono il singolo d’esordio del cantante statunitense Eamon uscito nel 2004 dedicato all’ex fidanzata e la famosissima “Cry me a river” di Justin Timberlake canzone vendetta contro la sua ex di allora Britney Spears. Anche Ed Sheeran ha ceduto al fenomeno delle Revenge Pop nel 2014, con il brano della discordia “Don’t” e parla del sua fidanzata di allora, la collega Ellie Goulding, accusata di averlo tradito con un altro cantante, Niall Horan degli One Direction.

Ogni brutta rottura è unica e forse è per questo che le revenge pop ci parlano e piacciono tanto: il messaggio è semplice e diretto, tutti hanno sofferto per amore e possono rispecchiarsi nelle parole dell’artista rancoroso di turno. Le canzoni di vendetta, inoltre, risvegliano il senso ancestrale di appartenenza: anche le superstar più affascinanti vengono scaricate e tradite e nutrono sentimenti di rancore come noi.

 

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