Setta

Costume e società: siamo un popolo di creduloni

L’uomo è sempre stato attratto dal cercare di fare tanti soldi senza faticare: minima spesa massima resa, diciamo. E per questo suo desiderio sono nate le truffe. Maggior esponente in campo di truffe o promesse di prodotti miracolosi ma che non facevano nulla è stata la Wanna Marchi nazionale, capo della setta più famosa della televisione italiana, quella del dimagrimEnto a tutti i costi.

Il suo scioglipancia riservato a “te cicciona, non ti fai schifo?” o i suoi numeri del lotto e sali che non si scioglievano hanno cambiato il mondo. Ma lei, vuoi o non vuoi, era una venditrice. Questo però non la giustifica dal male fatto, dai soldi estorti e chi più ne ha più ne metta. Diciamo che si rimane al quanto basiti quando chi truffa è una persona che utilizza il linguaggio della fede. Come se quella truffa fosse ancora più grave.

Sicuramente ha un peso in più perché va a toccare quei punti privati, quelli della fede, della redenzione e del pentimento. Diciamo che toccano la personale questione del posto riservato in Paradiso. Alcuni non hanno creduto e ancora oggi non credono al Covid, alla sua gravità, o ancora che la terra sia sferica, ma credono ad una Madonna che piange sangue in un giardino di, non so, Trevignano. E non solo. Credono anche che questa madonna parli alla sua proprietaria (perché volente o dolente la statua è della signora) e che a lei siano venute le stigmate.

Sveva Cardinale prima era Paolo il Mistico

Questa, come la signora Marchi, è solo un esempio di come la mente umana sia malleabile, debole, ma soprattutto condizionabile. Forse la più famosa veggente o mistica creatrice di una setta e di gran lunga la più longeva è stata Paola Catanzaro, in arte Sveva Cardinale. Ha iniziato ad avere visioni e parlare con la madonna quando ancora era un uomo e una figura molto chiacchierata a Uggio, piccolo paese nei pressi di Brindisi. È proprio lì che afferma di assistere, il 24 di ogni mese, ad apparizioni della Madonna. Per diversi anni, dai 17, la sua è una storia di provincia, una serie di piccole truffe circoscritte ad aree geografiche dove il tempo sembra essersi fermato, un terreno fertile per molti fedeli ancorati alla parola del Signore. Con il trascorrere del tempo, però, grazie ai credenti la cifra accumulata da Paolo aumenta e la notorietà cresce. Fino ad arrivare a veri e propri pellegrinaggi da tutta Italia. E cosa succede quando arrivano insieme fedeli e pellegrinaggi? Ovviamente donazioni, richieste di miracoli, di preghiere ma soprattutto si cerca di ottenere quel famigerato “posto in paradiso“. I guadagni derivati dalla truffa mistica di Paola Sveva si aggirano a 4 milioni e mezzo di euro per non parlare di case donate, al mare e in montagna.

Un altro caso che ha fatto molto discutere e che ha provocato orrore e disgusto è quello di Piero Capuana, capo della sedicente congregazione religiosa “Cultura ed ambiente” di Catania, arrestato con le accuse di associazione per delinquere e violenza sessuale aggravata ai danni di ragazze minorenni che frequentavano il gruppo composto da circa 5000 adepti. Piero Capuana, 78 anni oggi agli arresti domiciliari, era considerato un leader, una persona molto carismatica all’interno della comunità di cui era a capo.

L’inchiesta condotta dalla Polizia Postale, denominata “12 apostoli” è partita in seguito alla denuncia di una madre facente parte del gruppo, ha fatto emergere una realtà spaventosa. Piero Capuana infatti, secondo le indagini, avrebbe dato vita ad un vero e proprio ciclo di abusi sessuali ai danni delle minorenni dell’organizzazione, un fatto rimasto nell’ombra per quasi 25 anni. Il sedicente santone si definiva come “l’arcangelo e ultimo amico di Gesù”. Approfittando della fede di queste ragazze, le convinceva che l’unico modo in cui lui avrebbe potuto avvicinarle a Dio era quello di avere dei rapporti sessuali con lui, abusi che spacciava per “atti con valenza religiosa”.

Coloro che mettono in atto queste truffe sono, in genere, persone carismatiche che promettono la felicità, il benessere o la guarigione da una malattia incurabile, utilizzando il loro potere sui seguaci tramite il convincimento e le false promesse. In molti casi l’argomento religioso viene utilizzato come mezzo per mettere in atto i raggiri. Non è difficile, infatti, ricercare casi di presunti uomini di fede che hanno utilizzato concetti del mondo cristiano come visioni, finte apparizioni o miracoli, per indurre i seguaci a credere in loro e convincendoli a pagare soldi o a concedere favori in cambio del loro aiuto, arrivando anche in determinati casi ad abusi sessuali.

Una volta entrati nella setta pseudo-religiosa però è quasi impossibile uscirne. A quel punto infatti ricatti e minacce prendono il sopravvento. Le vittime non solo vengono spogliate dei loro averi, ma nel caso in cui volessero abbandonare “la setta” vengono generalmente additate come “demoni” e allontanati dai familiari. Le loro vite vengono distrutte sotto ogni aspetto.

La setta contro Michelle Hunzinker

E come dimenticare il racconto di Michelle Hunzinker vittima di una setta. La conduttrice per cinque lunghi anni  è stata plagiata e vittima anche di violenze psicologiche da parte di una setta capitanata dalla Maga Clelia. Michelle viveva una doppia vita mentendo ai suoi affetti più cari e mettendo da parte la sua famiglia per seguire gli insegnamenti della santona dei Guerrieri della Luce. “Clelia ti catturava per la bellezza e la purezza, Era sempre profumata, con un sorriso pazzesco” ha raccontato la Hunziker molti anni dopo parlando proprio della santona.

Valutando i diversi comportamenti criminali si può constatare come siano differenti gli effetti psicologici che specifiche condotte possono provocare nelle vittime: le rassicuranti promesse di un mago che, grazie a poteri soprannaturali, garantisce il superamento, ad esempio, di una crisi matrimoniale oppure l’eliminazione di un sortilegio; la convincente diagnosi di un guaritore, che individua la malattia e assicura la totale guarigione utilizzando bizzarre terapie di sconosciute medicine alternative; il seduttivo eloquio di un grande finanziere, che promette lauti guadagni se solo si ritenga di investire i propri risparmi nelle sue “spettacolari” iniziative imprenditoriali; il carismatico guru di un gruppo mistico che, attraverso nuovi percorsi spirituali, promette la purificazione, l’illuminazione, il benessere o l’incremento delle potenzialità personali e l’espansione della consapevolezza; le rassicuranti indicazioni di un sedicente psicoterapeuta che assicura il suo intervento per la risoluzione di delicati problemi psicologici legati ad esempio all’autostima, alla depressione, alle nevrosi o alle fobie di varia natura. Ultimo, ma non per importanza, le nuove truffe online dedicate alle persone sole con la scusa di una vita insieme, di una vita di coppia e di amore fino alla fine dei propri giorni.

E quando il truffato o la truffata inizia a capire che qualcosa non quadra oramai è troppo tardi, sia in campo economico che in quello psicologico ed emotivo. Molti si accusano di essere loro stessi il problema e di aver meritato di essere truffati. È come quando una donna si accusa della violenza sessuale subita.

Siamo un popolo di creduloni? Forse sì, ma credere non implica di essere noi il problema. Il problema forse è non parlare con le persone che ci sono vicine per aiutarci a capire se quello che stiamo per fare sia giusto o sbagliato, ma soprattutto se stiamo per cadere in mano ad una setta. L’unica cosa che bisogna capire è che fidarsi ciecamente di persone esterne la nostra sfera privata potrebbe essere quello il problema. La nostra famiglia, i nostri affetti e i nostri cari sono e saranno sempre i primi su cui dovremmo contare e non su santoni, mistici e maghe che non sono nulla per noi.

 

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