Una settimana, quella appena trascorsa, impegnativa. In primis dovuto al repentino cambio di temperatura che ha colpito l’Italia e che ci ha portato improvvisamente all’estate. In secundis grazie alle miriadi di notizie che hanno invaso le nostre giornate.
Il mondo del gossip in queste ore scalpita per quanto riguarda la fine della relazione tra Manuel Bortuzzo e Lulù Selassié. Scalpita anche per il nuovo amore di Alba Parietti o ancora per il troppo avvicinamento di Mercedes Henger ed Edoardo Tavassi all’Isola dei Famosi. Nelle bocche dei più vippaioli e gossippari anche i 35 anni di Chiara Ferragni che ha deciso di festeggiare con parenti e amici a Palermo.
Si è parlato, sempre in questa settimana, della vittoria di Victoria Cabello e Paride Vitale della nona edizione di Pechino Express. Ma quello che ha tenuto banco più di tutti e l’Eurovision Song Contest e lo scandalo (se di scandalo si vuol parlare) di Elisabetta Franchi.
L’Eurovision Song Contest si è concluso nella notte tra sabato 14 e domenica 15 maggio. A trionfare i Kalush Orchestra con il brano Stefania in rappresentanza dell’Ucraina. La band, che fino al momento dell’annuncio dei voti ricevuti tramite il televoto, si era fermata al quarto posto con la giuria tecnica ovvero quella formata dalle giurie dei singoli. Il suo risultato era di 192 punti. Ma come detto ha consegnarli la vittoria ci ha pensato il pubblico europeo e australiano dell’Eurovision. Secondo il regolamento del programma infatti i voti ricevuti dall’Ucraina hanno avuto il peso, in percentuale ovviamente, di 439 punti facendola arrivare sul gradino più alto del podio.
Premettendo che sono e siamo felici della vittoria della Kalush Orchestra, la nota dolente vola sul senso di tale vittoria. È alquanto improbabile che chi ha votato per l’Ucraina abbia votato il brano. La canzone, come l’esibizione, non erano un granchè a paragone di chi è salito sul podio con loro. Primo esempio su tutti Sam Ryder che ha “spaccato” sia in termini di esibizione sia in termini di brano. La sua “Space man” è la canzone che la giuria tecnica ha premiato come miglior brano di questa edizione.
La stessa cosa per Svezia che nella classifica tecnica si è piazzata al secondo posto. O, per chiudere il podio, quella della Spagna. Esibizioni sicuramente migliori come migliori erano i brani. Ma allora perché? Siamo abituati, soprattutto da noi in Italia, a vedere questi “ribaltoni” da televoto. Ma siamo sicuri che la situazione che sta vivendo attualmente l’Ucraina non abbia influito il voto? E soprattutto siamo davvero sicuri che sia stato un bene?
La mia risposta è no. Precisando che al popolo ucraino va ovviamente tutto il nostro supporto e sostegno per il tragico momento che sta vivendo, ma questo non giustifica il non seguire diciamo le regole. Quello che era portato a fare il pubblico a casa era votare un brano e una esibizione. Si sarebbe dovuta festeggiare la musica. Ma alla fine si è trasformato tutto in un evento politico distruggendo quello che doveva essere un momento ludico.
E se qualcuno pensa “si ma vuoi mettere quello che sta vivendo l’Ucraina?” rispondo nessuno gli ha obbligati a partecipare. Se lo hanno fatto è perché anche per loro doveva essere un momento di “frivolezza” e non una questione politica. La vittoria dell’Ucraina, per quanto mi riguarda, è coincisa con la sconfitta della musica e dell’arte in generale. Ribadisco piena vicinanza al popolo ucraino, ma l’Eurovision è un’altra cosa.
Parlando sempre dell’Eurovision “chiacchieriamo” un po’ della pessima e orripilante figura fatta da Laura Pausini. La nostra bravissima Laura è una delle cantanti più famose al mondo. Ma è una cantante non una presentatrice. Il palco dell’Eurovision aveva bisogno di una figura più forte e più carismatica. Cose che Laura Pausini non ha assolutamente dimostrato. Al fianco di Alessandro Cattelan e Mika ci sarebbe stata bene una come Andrea Delogu, Belen Rodriguez, Francesca Fagnani. Avrebbe dato sicuramente di più anche Chiara Ferragni che di mestiere fa tutt’altra cosa.
Ultima cosa, un consiglio per Laura Pausini: denuncia immediatamente trucco e parrucco. Ti hanno solo che rovinata durante le puntate.
Altro argomento spinoso che questa settimana appena trascorsa ci ha regalato è Elisabetta Franchi. La donna che si è fatta da sola, colei che si è costruita tutto senza l’aiuto di nessuno, quella che arriva da una famiglia normale e nemmeno con tutti questi agi, lei che bla bla bla…ci ha presentato una parte di sé che forse in pochi conoscevano. Quella maschile. Si perchè la signora imprenditrice in meno di un’ora è riuscita a far rivoltare nella tomba le femministe più importanti del mondo. Quelle che hanno permesso proprio a Elisabetta Franchi di essere quella che è oggi. Perché se è vero che non ha voluto chiedere l’aiuto di nessuno per creare il suo impero, dall’altra lo ha potuto fare grazie a quelle donne che hanno combattuto, lottato e in alcuni casi sono morte, per permetterle tutto questo.
Ma facciamo un piccolo passo indietro; la settimana scorsa l’imprenditrice è stata ospite del convegno “Donne e moda: il barometro 2022“. Durante il suo intevento la simpatica stilista ha dichiarato: “Quando decidi di mettere una donna in una carica importante, se è davvero un posto molto prestigioso poi non ti puoi permettere di non vedere quella persona per due anni. Io da imprenditrice spesso ho puntato sugli uomini. Io oggi le donne le ho messe ma sono -anta. Perché questo va detto. Ragazze ma ragazze cresciute. Se dovevano sposarsi si sono già sposate, se dovevano fare figli li hanno già fatti, se dovevano separarsi hanno fatto anche quello, diciamo che io le prendo che hanno fatto tutti e quattro i giri di boa, sono libere e tranquille al mio fianco e lavorano h24, questo è importante“.
La signora Franchi, come avrebbe detto la mia nonna, si è data la zappa sui piedi. E non perché la simpatica imprenditrice abbia parlato di un problema che esiste, ma bensì perché ha dichiarato di far parte di quel mondo e di utilizzare i metodi maschilistici nei confronti delle donne. Non ha sindacato il problema, non lo ha combattuto, non dice che vuole reprimerlo. Dice che è grazie a questo che la sua azienda va avanti. E che solo oggi assume le donne per cariche importanti. Perché vuol dire che fino a poco tempo fa non lo faceva.
E non lo faceva non perché non fossero all’altezza. Non assumeva e non dava ruoli di alto profitto solo perché donne che sarebbero potute rimanere incinta, o perché si sarebbero potute separare. E vuoi mettere il problema di dover riconoscere i 15 giorni di matrimoniale nel caso dsi fossero sposate e avessero voluto andare in viaggio di nozze. Ed è magari proprio li che avrebbero concepito e i 15 giorni si sarebbero trasformati in due anni.
Elisabetta Franchi con il suo inutile discorso ha fatto fare un passo indietro di almeno 25/30 anni alle donne sul posto di lavoro. Elisabetta Franchi ha creato un precedente che permetterà ora a qualchesivoglia maschilista e mentecatto di dire: “ma vedi non c’è nessun problema nel mondo del lavoro per le donne, lo ha detto anche Elisabetta Franchi“. E se si pensa che non possa succedere abbiamo la prova che succederà per un altro caso. Quello del DDL Zan; quando Platinette disse che per lei non era necessario un decreto legge contro l’omobilesbofransfobia il simpatico senatore Pillon ha subito giocato la carta del “è una legge che nemmeno nella comunità LGBTQ+ vogliono quindi perché mandarla avanti?“.
E di personaggi come Simone Pillon ahimè in Italia c’è ne sono in abbondanza. Quindi signora Franchi i quattro giri di boa vada a farli lei bene bene, così magari al suo ritorno si sarà resa conto della stupidità delle sue parole e magari inizierà a lottare per le donne non a sfruttarle a suo piacimento. E il termine sfruttarle non è messo a caso.
Sono delle ultime ore le dichiarazioni di dipendenti ed ex dipendenti che dicono “A noi donne rende la vita impossibile. Lavoro per la Betty Blue da più di dieci anni e gli straordinari li ho sempre fatti, compresi il 25 Aprile, l’8 dicembre e l’Epifania. Mi sento offesa perché ci ha dato delle inadempienti, delle irresponsabili, di quelle che le minano il business. Invece siamo professioniste e abbiamo sempre preso il lavoro molto seriamente: se oggi l’azienda è arrivata a questi livelli è anche merito nostro“.
Ricordiamo a tutti che la simpatica Elisabetta è stata condannata per condotta anti-sindacale proprio in questi giorni. Il Tribunale del lavoro di Bologna ha censurato il comportamento dell’imprenditrice, titolare della società Betty Blue, che aveva minacciato sanzioni a un gruppo di lavoratrici, tutte donne, che, dopo la proclamazione dello stato di agitazione da parte della Filcams-Cgil, si erano rifiutate di fare gli straordinari richiesti dall’azienda per far fronte ad alcuni picchi produttivi. La vertenza risale al 2020, quando di fronte alla richiesta dell’azienda di fare sempre più ore di straordinario, il sindacato si oppose.
Citando sempre la mia povera nonna: chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane.