Covid-19: festvità blindate, Mattarella ha firmato il Decreto Legge

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato ieri in tarda serata il Decreto Legge sugli spostamenti che conferma la stretta del governo sulle festività varato ieri dal Consiglio dei ministri. Intanto prosegue il lavoro sulla bozza del dpcm con le misure che saranno in vigore dal 4 dicembre.

L’impianto sarebbe nella sostanza confermato, rispetto a quanto illustrato dal Ministro della Salute Roberto Speranza in Parlamento, ma nel dettaglio delle misure si starebbe rivedendo la bozza. In nottata il testo è stato inviato ai presidenti di Regione, perché facciano le loro valutazioni, in vista di un nuovo confronto con il governo prima della firma.

Le festività di Natale e Capodanno si potranno trascorrere solo ed esclsuivamente all’interno dei confini comunali ad eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.

Dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà attivo blocco degli spostamenti tra le Regioni e sarà imposto il divieto di raggiungere le seconde case.

A Capodanno il coprifuoco sarà sino alle ore 07.00  del mattino e non fino alle 5 come gli altri giorni. Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo, nonché dalle ore 22.00 del 31 dicembre 2020 alle ore 7.00 del 1° gennaio 2021 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.

Per quanto riguarda lo sci, si potrà tornare a sciare dal 7 gennaio secondo quanto  prevede la bozza del DPCM che entrerà in vigore da domani e sarà valido fino al 15 gennaio. Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale…per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. Dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti, agli sciatori amatoriali” con l’adozione delle linee guida di Regioni e Province Autonome validate dal CTS. Le misure assunte sono “rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”, si legge ancora nella bozza del DPCM .

La curva si abbassa e pertanto, venerdì 4 dicembre, il Ministro della Salute Roberto Speranza sulla base del monitoraggio settimanale firmerà le nuove ordinanze che da domenica potrebbero rendere più gialla l’Italia, facendo passare alcune Regioni da zona rossa ad arancione e altre da arancione a gialla.

E’ confermato il sistema in tre fasce. Con coprifuoco in tutta Italia alle 22 e ristoranti chiusi in zona gialla alle 18, mentre nei venti giorni tra Natale e l’Epifania nessun ammorbidimento: anzi, i blocchi cresceranno, le misure si faranno ovunque più rigide. Il nuovo decreto, permette al Premier di firmare un DPCM che duri fino a 50 giorni (ora il limite è 30) e quindi di fissare la scadenza del Decreto in vigore dal 4 dicembre anche oltre l’Epifania e probabilmente al 15 gennaio con misure più rigide nelle festività a prescindere dal “colore” delle Regioni.

Si è stabilito che dal 21 dicembre non ci si potrà spostare tra Regioni e Province Autonome se non per lavoro, salute e “situazioni di necessità”, oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione.

Restano aperte e si dibatterà ancora nelle prossime ore con le Regioni sulle misure di dettaglio come quella di far chiudere i ristoranti degli alberghi la notte del 31 dicembre o sulle deroghe alla quarantena per chi rientri dall’estero, così come si è parlato della possibilità di impugnare la legge della Valle D’Aosta che è in contrasto con il DPCM sulle norme anti contagio.

Nelle prossime ore spetterà alle Regioni esprimere un giudizio sulle misure del Governo. Una bagarre che dalla sala del Cosiglio dei Ministri si è trasferita in quella delle Giunte regionali e delle Procince Autonome: nella serata di ieri prima Michele Emiliano, in un’intervista TV, poi Giovanni Toti sui social, hanno criticato la scelta di chiudere i Comuni: “Non c’è buonsenso ma non senso”, dichiara Toti, “se vostra mamma vive sola a Laigueglia, ma voi abitate ad Alassio, scordatevi di trascorrere il pranzo di Natale con lei”.

Autore:

Redazione

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it