Covid – Il Nucleo Valutario della Gdf di Roma ha sequestrato 70 milioni di beni di lusso nell’ambito dell’inchiesta sulle mascherine. Al centro delle indagini ci sono otto persone in concorso per traffico di influenze illecite, al quale si aggiungono: ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio.
Le indagini riguardano gli affidamenti del valore di 1,25 miliardi di euro, effettuati dal Commissario straordinario per l’Emergenza Covid a favore di tre consorzi cinesi per l’acquisto di 800 milioni di mascherine. Processo intermediari da imprese italiane: Sunsky Srl di Milano, Partecipazione spa, Microproducts It Srl e Guernica di Roma. Le suddette società, hanno percepito commissioni per decine di milioni di euro dai consorzi cinesi.
Le loro quote societarie, sono state sequestrate dai finanzieri, oltre a disponibilità finanziarie, polizze assicurative, immobili a Roma e Milano, auto e moto di lusso. Ma anche gioielli, orologi di pregio e yacht per un totale di 70milioni di euro.
Covid, contatti telefonici nell’inchiesta
Sono diversi i contatti telefonici tra il giornalista M.B. e il commissario Arcuri. Informazioni emerse dall’inchiesta della Procura di Roma. “Contatti “giornalieri (tra telefonate e sms) – si legge nel decreto – nei mesi di febbraio, marzo e aprile: a conferma di un’azione di mediazione iniziata ben prima del 10 marzo 2020. Dal 7 maggio, invece, nessun contatto; circostanza confermata dal servizio di intercettazione telefonica avviato il 30 settembre 2020, che non ha captato alcuna comunicazione tra le due utenze; ciò benché tanto la cordata B.-T., quanto il S. S. abbiano insistentemente ricercato il rapporto con Arcuri, avendo intenzione di proporgli nuovi affari (dai tamponi rapidi, ai guanti chirurgici, a nuove forniture di mascherine)”.
“Dalle ultime risultanze investigative che hanno determinato oggi il sequestro dei beni degli indagati nella cosiddetta ‘inchiesta delle mascherine’ risulta evidente che la struttura commissariale e il commissario Arcuri (estranei alle indagini) sono stati oggetto di illecite strumentalizzazioni da parte degli indagati affinché questi ultimi ottenessero compensi non dovuti dalle aziende produttrici”. Lo fa sapere in una nota l’Ufficio Stampa del Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid.
“La struttura commissariale e il Commissario continueranno a fornire la più ampia collaborazione agli investigatori. Nella loro veste di parti offese hanno già richiesto ai loro legali di valutare la costituzione di parte civile in giudizio per ottenere il risarcimento del danno”. Questo è quanto si legge in conclusione della nota.