Da Alitalia a ITA, né dialogo né accordo fra lavoratori e azienda

Nessun accordo tra ITA e i sindacati in merito alla trattativa.

Rammarico da parte del Presidente Alfredo Altavilla per “l’impossibilità di arrivare ad un accordo, motivata dal perdurare di pregiudiziali puramente formali che nulla hanno a che fare con il merito e la bontà del progetto relativo alla nascita di ITA e che rispecchiano consuetudini e linguaggi non più attuali“. Questo si legge nella nota diffusa dall’azienda.

Impossibile arrivare alla firma unitaria

A fronte della confermata intenzione di assumere 2.800 persone attraverso l’applicazione di un regolamento aziendale, i rappresentanti sindacali delle categorie lavorative coinvolte hanno scelto di manifestare in strada in oltre 500, a Fiumicino e lungo l’autostrada, anziché sedere al tavolo con i vertici di ITA.

Spiegano nella nota, da ITA: “Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo, assenti all’incontro, avevano fatto pervenire all’azienda una controproposta che escludeva le associazioni professionali dalla firma della stessa”. Quindi le conclusioni: “L’azienda, rilevata la indisponibilità alla firma unitaria dei testi presentati il 6 settembre, requisito imprescindibile per accompagnare la nascita di un progetto così ambizioso e di respiro internazionale, ha preso atto della impossibilità di addivenire a un accordo“.

La posizione dei sindacati: nessun dialogo al momento

Inavvicinabili“, così i sindacati descrivono le attuali posizioni in cui si trovano lavoratori e vertici ITA. Il Segretario Nazionale Filt Cgil, Fabrizio Cuscito ha spiegato: “Serve un intervento sia sul piano industriale per assumere più persone ed inoltre sui contratti, sull’adesione dell’azienda al contratto nazionale collettivo del lavoro. E soprattutto rifiutiamo azioni unilaterali”.

Ivan Viglietti, Segretario Nazionale di Uil Trasporti ha aggiunto: “C’è necessità di un approccio alle relazioni industriali dignitoso, non si può pensare di affrontare una trattiva contrattuale che parta da richieste di taglio del 40-50% del personale”.

Rincara la dose Antonio Amoroso, Segretario Nazionale Trasporti Cub, in merito all’atteggiamento dell’azienda rispetto ai vincoli previsti dalla legge italiana nel trasferimento dei contratti di lavoro con il passaggio del ramo di azienda. “È un precedente pericoloso, messo in campo per di più da una società completamente controllata dal Tesoro. La disapplicazione del Contratto Nazionale non è stata mai chiesta da Bruxelles come non è mai stata chiesta l’uscita di Alitalia dall’associazione datoriale di categoria”, ha spiegato Amoroso.

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