Da oggi scatta il semestre bianco, gli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica. Come prevede l’articolo 88 della Costituzione, Sergio Mattarella non potrà più sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. L’attenzione si sposta sui partiti. La paura è, che senza più il rischio delle urne, ci potrebbe essere un tentativo di dare vita a un nuovo Governo.
Le elezioni potrebbero ripartire dopo l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, a febbraio del 2022. Non è un mistero che Draghi sia un candidato forte per la successione a Mattarella. C’è chi dice che le ragioni, che lo hanno portato a Palazzo Chigi, saranno anche quelle che ne consiglieranno la permanenza alla guida del Governo fino alla scadenza della legislatura nel 2023, con l’elezione di un altro “inquilino” al Quirinale. C’è anche chi già ipotizza che i partiti possano chiedere a Mattarella di dare la disponibilità a farsi rieleggere per un secondo mandato. Ma è tutto ancora molto presto per dirlo.
Il semestre bianco fu introdotto durante l’Assemblea Costituente con l’obiettivo di evitare che il Capo dello Stato usasse il potere di scioglimento del Parlamento per garantirsi la rielezione. Si tratta però di una limitazione che non chiude tutti i margini di manovra a disposizione del Presidente della Repubblica: qualora le tensioni nella maggioranza fossero forti e pesanti, Mattarella avrebbe infatti sempre a disposizione l’arma “finale” delle dimissioni anticipate.