ADR

Dalla Camera Arbitrale di Milano, l’ennesima conferma del successo degli ADR in Italia

Anche il 2022 dovrebbe confermare la tendenza, emersa negli scorsi anni, a servirsi maggiormente degli strumenti alternativi di composizione delle controversie (ADR) rispetto all’ordinaria giurisdizione. Un ulteriore impulso al loro utilizzo è prevedibile possa derivare dall’emanazione dei decreti attuativi relativi alla Riforma della Giustizia Cartabia,  con il suo orientamento favorevole agli ADR, consigliabili in molte circostanze per abbreviare i tempi necessari per arrivare a una decisione e per contenere i costi procedurali.

Una valutazione, che, evidentemente, ha già funzionato nel recente passato, come da un lato testimoniano le prime anticipazioni dei consuntivi 2021 dei due principali arbitri competenti ad intervenire in materia bancaria e finanziaria, ABF e ACF, e dall’altro gli esiti dell’operatività dello scorso anno delle altre istituzioni operanti nell’ambito extra giurisdizionale per la composizione delle liti.

Si prenda per le seconde il caso della Camera Arbitrale di Milano, istituita dal 1988 presso la locale Camera di Commercio e che sicuramente spicca per la sua importanza tra le 142 camere arbitrali presenti sul territorio nazionale, di cui 64 afferenti le Camere di Commercio. Lo scorso anno, dei 620 procedimenti effettuati presso le camere arbitrali, ben 180 si sono svolti presso quella di Milano, che vanta, poi, un’altra interessante particolarità: quella di affiancare altre Camere di Commercio nella gestione degli arbitrati, tra cui Avellino, Bari Bologna, Ferrara e Genova. In ordine di importanza gli ambiti in cui è stata richiesta l’assistenza arbitrale sono stati quelli delle controversie societarie (29%), delle compravendite (12%), dell’affitto, vendita e cessione di ramo di azienda (12%) e degli appalti (9%). Da sottolineare, inoltre, la forte crescita (+35%) degli arbitrati internazionali, che lo scorso anno hanno raggiunto la significativa quota del 25% del numero complessivo di procedure arbitrali svolte.

Sempre in tema di operatività di questa Camera Arbitrale vale la pena ricordarne i tempi medi inferiori ai 13 mesi per giungere all’emanazione del lodo arbitrale, che è equiparabile a una sentenza ordinaria di secondo grado, con un ulteriore sensibile accorciamento in caso di Arbitrato Semplificato e l’altissima percentuale di udienze arbitrali svoltesi in modalità on line (80%).

A supportare lo sviluppo dell’operatività della Camera Arbitrale del capoluogo regionale lombardo ha, certamente, contribuito l’attivazione del già citato Arbitrato Semplificato, introdotto nel luglio di due anni fa per favorire le necessità delle imprese duramente colpite dagli effetti negativi della pandemia da Covid ’19. Questa procedura arbitrale prevede la presenza di un solo arbitro contro i tre che compongono normalmente il collegio arbitrale, un’istruttoria ridotta con beneficio dei tempi del suo espletamento e con conseguente ricaduta positiva in termini di contenimento dei costi, che variano da un minimo di 1600 euro a un massimo di 2350, contro l’ordinario intervallo compreso tra 2100 e 3100 euro.

A completamento del quadro di attività della Camera Arbitrale di Milano va, infine ricordato l’effetto prodotto, sia pure marginalmente per il 2021, dal debutto dell’istituto della composizione negoziata della crisi d’impresa in vigore dallo scorso novembre e che per legge si deve obbligatoriamente svolgere presso la Camera di Commercio del Capoluogo di Regione.

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