David di Donatello

David di Donatello 2024: il trionfo di Garrone e Cortellesi

Nella serata di ieri, venerdì 3 maggio, si sono sovlti quelli che possimo definire gli Oscar del cinema italiano: la 69esima edizione del Premio David di Donatello. La cerimonia si è svolta dal teatro 5 di Cinecittà di Roma e in diretta su Rai1 con la presenza di tutto il cinema e la cultura d’Italia. 

“C’è ancora domani” ha ricevuto il primo David di Donatello della serata, quello dello spettatore ovvero il film che ha avuto più presenze in sala (non quello che ha incassato di più al botteghino), consegnato a Paola Cortellesi, la quale ha voluto essere raggiunta sul palco da tutto il cast del suo film presente in sala. “Gli spettatori siamo noi, siamo tutti noi. Grazie ai 5 milioni di persone che hanno compiuto il gesto eroico dio uscire di casa, pagare il parcheggio e fidarsi di quello che abbiamo fatto. Grazie alla signora che mi ha detto: ‘Sono stata una Delia ma ora non lo sono più’. Le vostre parole hanno scavalcato le chiacchiere da film e hanno dato un senso profondo a quello che abbiamo fatto”, ha detto Cortellesi emozionando tutto il pubblico in sala e a casa.

Il miglior film è “Io capitano” di Matteo Garrone, che si aggiudica un totale di sette statuette per un film importante che, dopo essere stato premiato alla Mostra del cinema di Venezia ed essere stato in gara agli Oscar americani nella sezione “Miglior film straniero“, conquista tra l’altro i premi come miglior fotografia, montaggio, produttore, effetti visivi, suonoe come detto miglior regia.

Il grandioso film di Paola Cortellesi invece si è portato a casa ben sei statuette: Emanuela Fanelli come miglior attrice non protagonista, sceneggiatura originale, esordio alla regia, premio David giovani, come detto il David dello spettatore e anche quello per la Miglior attrice protagonista.

Da segnalare che non tutti coloro che sono stati premiati sono rimasti contenti. Perché durante la premiazione la statuetta consegnata era una sola. Un aspetto che è stato notato da più persone in sala. Tanto che è dovuta intervenire anche la direttrice Piera Detassis per fare chiarezza e rassicurare che ogni vincitore avrà poi il suo David. Certo, agli Oscar non avviene allo stesso modo.

Non è mancato anche il momento polemico, giustificato a dir poco, durante la consegna del premio ai Migliori Costumi, vinto da Sergio Ballo e Caterina Calvelli per il film “Rapito“, che è avvenuto non in sala ma bensì tra le scale del Teatro 5: “Sono arrabbiato questa sera perché ci hanno messo sulle scale come Wanda Osiris. Avremmo voluto condividere la sala con i nostri colleghi. Potevate almeno darci due statuette visto che siamo in due, che tirchieria. Purtroppo il nostro lavoro di costumisti e scenografi viene visto come le vetriniste e le domestiche“, ha detto Sergio Ballo. E Carlo Conti ha voluto spiegare subito la scelta: “Aver portato alcune categorie in alcuni spazi speciali ci sembrava una ricchezza, non una deminutio“.

 

 

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