De Luca (Campania): “ad un passo dalla chiusura” – Toti: “zone rosse in Liguria”

“L’Italia oggi è a un passo dalla chiusura per l’aumento di contagi covid”  – secondo il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Dobbiamo lavorare da subito, senza perdere un minuto di tempo per completare la vaccinazione. Il governo sbaglia a rinviare all’inizio di dicembre per la terza dose, qui non dobbiamo perdere un minuto”, dice il governatore, a margine della firma del protocollo con l’Ordine degli Psicologi della Campania per il supporto dei giovanissimi nella fase post Covid.

“Una volta passati i 6 mesi – aggiunge – bisogna fare la terza dose se vogliamo evitare di chiudere l’Italia, e siamo credo a un passo da questa prospettiva, e se vogliamo evitare di richiudere le scuole”. 

Zona Rossa, arancione e Gialla in Liguria secondo il Presidente Toti

Zona rossa, arancione e gialla solo per non vaccinati mentre l’Italia è alle prese con la quarta ondata covid. E’ la richiesta del governatore della Liguria, Giovanni Toti, nella conferenza delle regioni e in vista di un confronto con il governo ritenuto indispensabile visto l’aumento dei contagi.

In un momento in cui i contagi stanno crescendo è importante avviare in tempi rapidi, entro 72 ore, un confronto con il governo. In questo momento non è possibile mantenere un atteggiamento attendista, bisogna anzi dettare norme chiare per affrontare questa fase della pandemia, tutelando la salute dei cittadini e consentendo all’economia di continuare la sua fase di crescita dopo aver attraversato una fase di grave crisi”, dice Toti.

In Conferenza delle Regioni ho chiesto che la zonizzazione del Paese, quindi la divisione in zona gialla, arancione o rossa, valga soltanto per i non vaccinati. Il 90% degli italiani non può essere tenuto in scacco da un 10% che non comprende l’importanza del vaccino e che vorrebbe dettare alla stragrande maggioranza dei cittadini le proprie rumorose regole.“, prosegue.

I vaccinati invece potranno continuare ad organizzare la propria vita, il lavoro, la socialità. Questo è il momento in cui si programmano le vacanze di Natale e tutta la macchina economica che vi gira intorno, soprattutto dobbiamo dare la certezza ai lavoratori di tutti questi settori che il paese non richiuderà“, dice.

I numeri ci dicono che il 90 terapie intensive sono occupate da non vaccinati. È quindi, in primis, una questione di protezione delle persone, oltre che della ripartenza dell’economia e di una pressione ospedaliera“, afferma ancora.

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